Canto d’amore, la dolcissima poesia di Rilke sulla sintonia tra amanti

Rilke presenta l’amore come l’incontro inevitabile di due anime e si interroga sull’origine di questo sentimento

Scritto nel 1907, il Canto d’amore (in tedesco Liebeslied) di Rainer Maria Rilke è un componimento capace di suscitare un’affascinante esperienza sensoriale fatta di suoni e immagini. Già dal titolo si intuisce che il poeta austriaco lo aveva concepito come un’unione di poesia e musica. Il tema affrontato è quello di una persona innamorata combattuta tra due sentimenti contrastanti: la voglia di indipendenza e il bisogno di connessione emotiva tipico dell’essere umano.

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L’interpretazione della poesia

Nella prima parte della poesia il poeta esprime il desiderio di sfuggire all’amore. Vorrebbe proteggere la sua anima dall’amore dell’altro, nascondendola «in un angolo sperduto nelle tenebre; un estraneo rifugio silenzioso» (vv. 4-6). Seppur innamorato, forse si sente prigioniero di un amore possessivo oppure ha paura di impegnarsi in una relazione totalizzante. La seconda parte della poesia chiarisce subito che ogni tentativo di fuga risulta vano. È impossibile reprimere un’attrazione spirituale. Il poeta, infatti, si rende conto che la sua anima non è individuale ma intrinsecamente legata a quella del partner. Per spiegare questa simbiosi, Rilke sceglie una similitudine musicale commovente e delicata: l’amore reciproco viene paragonato alle corde intonate di un violino che vibrando insieme producono un unico suono, un accordo. L’immagine iniziale dello “sfiorare” l’anima in senso figurato lascia adesso il posto all’immagine concreta di due corde che vengono “toccate” dall’arco e fatte vibrare. L’amore, come la musica, è quindi coinvolgimento e armonia, richiede sensibilità e comprensione. Ma perché amiamo? E chi è che determina i nostri sentimenti? Chi è che ci tocca e ci spinge l’uno verso l’altro fino a sintonizzarci e farci amare? («Quale violinista ci tiene nella mano?», v. 14). Il poeta vuole suggerire l’esistenza di una forza superiore capace di “orchestrare” le nostre vite, ma lascia le sue domande senza risposta, creando così un senso di suspense.

Canto d’amore

Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla oltre te, all’infinito?
Potessi nasconderla in un angolo
sperduto nelle tenebre;
un estraneo rifugio silenzioso
che non seguiti a vibrare
se vibra il tuo profondo.
Ma tutto quello che ci tocca, te
e me insieme
ci tende come un arco
che da due corde un suono solo rende
Su quale strumento siamo tesi,
e quale violinista ci tiene nella mano?
O dolce canto.

Liebeslied

Wie soll ich meine Seele halten, daß
sie nicht an deine rührt? Wie soll ich sie
hinheben über dich zu andern Dingen?
Ach gerne möcht ich sie bei irgendwas
Verlorenem im Dunkel unterbringen
an einer fremden stillen Stelle, die
nicht weiterschwingt,wenn deineTiefen schwingen.
Doch alles, was uns anrührt, dich und mich,
nimmt uns zusammen wie ein Bogenstrich,
der aus zwei Saiten eine Stimme zieht.
Auf welches Instrument sind wir gespannt?
Und welcher Spieler hat uns in der Hand?
O süßes Lied.

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Immagine di copertina: Klimt, The Tree of Life (1909). Fonte: Wikimedia Commons