Come due fornitori di imballaggi di patate e cipolle tedeschi hanno “truffato” per anni la Metro

Imballavano patate e cipolle accordando tra loro i prezzi

La storia è di maggio scorso, ma è interessante perché racconta come anche in Germania esista quel pizzico di furbizia (e malafede) che spesso lamentiamo solo in Italia. La Hans-Willi Böhmer Verpackung Vertrieb GmbH & Co. KG (Böhmer) e la Kartoffel-Kuhn GmbH (Kuhn), i due maggiori fornitori dell’azienda Metro, società di distribuzione tedesca operante anche in Italia si accordavano per fissare i prezzi di imballaggio di patate e cipolle. La strategia di fatto aveva eliminato la possibilità di altri concorrenti. Accordi segreti che fissavano i prezzi nei loro contratti con il gruppo di distribuzione Metro. Le autorità avrebbero fiutato lo schema illegale solo dopo una segnalazione da parte di un’azienda dello stesso settore. La multa del Kartellamt ammonta a più di 13 milioni di euro.

Come si sentivano per concordare il prezzo

Dall’inizio del 2005 e fino a quando il procedimento giudiziario è iniziato, ovvero nel maggio 2013, i responsabili delle aziende sono state continuamente in contatto, soprattutto grazie a telefonate. Le chiamate avvenivano normalmente nel periodo che precedeva l’offerta settimanale per patate e cipolle imballati al gruppo Metro.

Corsi e ricorsi

Il settore dell’alimentazione tedesco non sarebbe nuovo a questo tipo di scandali. Nel 2014, infatti, numerose aziende produttrici di salsicce furono multate di circa 338 milioni di euro per gli stessi motivi. Sempre le autorità di Bonn, in accordo con Bruxelles, stanno conducendo un’indagine accurata su un cartello tra importanti case automobilistiche come Audi, BMW, Daimler, Porsche e Volkswagen.

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