10 cose da sapere sul Checkpoint Charlie e il suo ruolo ai tempi del Muro di Berlino

Il più celebre posto di blocco tra Berlino Est e Berlino Ovest

Tra le più famose attrazioni della capitale tedesca c’è sicuramente il Checkpoint Charlie, uno dei principali posti di blocco che controllava il passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest durante la guerra fredda. Situato sulla Friedrichstraße all’altezza dell’incrocio con Zimmerstraße, dal 2000 ospita una fedele ricostruzione della cabina di controllo americana, meta imperdibile per chiunque sia anche solo di passaggio a Berlino.

1- Solo gli stranieri potevano attraversarlo

Istituito per la prima volta nell’agosto del 1961, il Checkpoint Charlie costituiva l’unico passaggio di accesso al settore sovietico per diplomatici alleati, personale militare e turisti stranieri. Gestita inizialmente solo dall’esercito degli Stati Uniti, la postazione fu in seguito controllata anche dalla polizia militare britannica e francese. La guardie alleate, oltre a monitorare il traffico diplomatico e militare, fornivano anche le informazioni necessarie ai viaggiatori che volevano avventurarsi oltre il Muro.

2- Si trovava a pochi metri da un checkpoint molto più imponente

La struttura estremamente semplice e poco elaborata del Checkpoint Charlie – un piccolo prefabbricato circondato da pochi sacchi di sabbia -, doveva apparire in forte contrasto con il vicino posto di blocco della Germania dell’Est, dotato di torri di guardia, barriere di cemento e di un capannone dove i veicoli di passaggio venivano sottoposti ad attente ricerche per escludere la presenza di fuggitivi a bordo. La scelta logistica degli alleati, in realtà, voleva simboleggiare la loro presa di posizione ideologica, ovvero l’idea che il confine stabilito dal Muro non fosse permanente e legittimo, ma solo temporaneo.

3- È stato lo sfondo di fughe spettacolari dalla DDR

Trattandosi di uno dei pochi tratti del Muro liberi da barriere e torri di guardia, il Checkpoint Charlie fu meta di molti che volevano fuggire dalla Germania dell’Est. Nel 1961, un fotografo di nome Horst Beyer allestì un servizio fotografico presso il posto di blocco e poi saltò oltre il confine fingendo di scattare foto. Nell’aprile del 1962, l’austriaco Heinz Meixner nascose la sua ragazza e la madre di lei all’interno di una macchina decappottabile abbastanza bassa da passare al di sotto delle barriere e riuscì a trasportarle a Berlino Ovest attraversando il posto di blocco ad altissima velocità.

4- Vi ha avuto luogo una famigerata resa dei conti tra Stati Uniti e URSS

Il 22 ottobre 1961 il diplomatico americano Allan Lightner tentò di attraversare il Checkpoint Charlie per assistere all’opera a Berlino Est e diede origine a una grave crisi diplomatica. Lightner si rifiutò di far controllare i propri documenti alle guardie di confine, che invece rivendicavano tale diritto. Si creò una situazione che portò al dispiegamento di 10 carri armati americani M-48 attorno al Checkpoint Charlie. Gli alleati sovietici dei tedeschi dell’est risposero posizionando tre dozzine di carri armati T-55 vicino al confine orientale. Per circa 16 ore, le due parti si fissarono a vicenda in uno degli undici scontri armati della Guerra Fredda. Il conflitto fu evitato solo grazie al confronto telefonico tra il presidente John F. Kennedy e il leader sovietico Nikita Kruscev.

5- È stato occasionalmente utilizzato per gli scambi di detenuti

Nel febbraio del 1962, il Checkpoint Charlie ebbe un ruolo di supporto in uno dei più famosi scambi di prigionieri della Guerra Fredda. Lo scambio principale avvenne nel vicino ponte di Glienicke, dove il pilota di spionaggio americano Francis Gary Powers fu scambiato per Rudolf Abel, un sovietico che era stato arrestato a New York e condannato per spionaggio. Mentre Powers e Abel stavano attraversando il ponte, i funzionari sovietici di Checkpoint Charlie rilasciarono anche Frederic Pryor, uno studente americano che era stato arrestato dalla Stasi nella Germania dell’Est e marchiato come spia per errore.

6- I tedeschi dell’Est hanno invaso le sue porte mentre cadeva il muro

Quando il 9 novembre 1989 un portavoce del governo di Berlino Est annunciò che sarebbero stati disposti dei cambiamenti nella politica dei viaggi all’estero, la frase fu interpretata dai berlinesi come la dichiarazione del crollo imminente del Muro. Migliaia di tedeschi dell’Est si radunarono fuori dal Checkpoint Charlie e in altri punti di passaggio, iniziando a protestare affinché le guardie aprissero i cancelli. Dopo quattro ore di stallo, le disorientate guardie di frontiera di Checkpoint Charlie finalmente sollevarono le barriere, permettendo alle persone di tornare a muoversi liberamente a Berlino per la prima volta dopo quasi 30 anni.

7- Il posto di guardia originale oggi è conservato in un museo

La struttura originale è conservata all’Allierten Museum (Museo degli Alleati) nel quartiere di Dahlem, dove viene documentata la missione politica e militare che le potenze occidentali svolsero in Germania tra il 1945 e il 1994. Vi si possono trovare anche articoli militari, armi, oggetti d’uso quotidiano, lettere private, fotografie e registrazioni.

8- Vi è esposta un’installazione di arte contemporanea

L’installazione “Senza titolo” (cassone luminoso) è opera di Frank Thiel e si trova esposta presso il Checkpoint Charlie dal 1998. Mostra due grandi ritratti a colori: un giovane soldato americano e un giovane soldato “sovietico”, che guardano ognuno nel territorio controllato dall’altro. «Questi ritratti sono la traduzione in immagini dei cartelli che segnalavano “State abbandonando il settore americano/britannico/francese” e che prima erano presenti dappertutto. Sono quindi un riferimento al momento storico in cui proprio qui i carri armati sovietici ed americani si fronteggiavano. Ma il cassone luminoso usato è un mezzo creato dall’industria pubblicitaria per lo spazio pubblico, per far arrivare al consumatore i propri messaggi 24 ore su 24. Di fronte a questa pubblicità storica, lo spettatore può liberamente scegliere se reagire o meno», spiega l’autore.

9- Esiste un museo dedicato solamente al Muro e al Checkpoint Charlie

Il percorso espositivo del Mauer Museum – Haus am Checkpoint Charlie è interamente dedicato alla storia del muro e del famoso posto di blocco. Nato inizialmente come semplice mostra posta all’interno di un appartamento privato, diventò un vero e proprio museo nel 1962, su iniziativa di Rainer Hildebrandt. Di particolare interesse è la sezione in cui sono esposti gli oggetti originali utilizzati da coloro che fuggivano da Berlino Est a Berlino Ovest. Dalle auto dotate di nascondigli speciali (nel motore o sotto al sedile) a una mongolfiera, da mini-sottomarini fatti in casa a tavole da surf. Oltre ai pannelli e agli oggetti di fuga, sono presentate anche opere di vari artisti che interpretano la vicenda storica del Muro nella loro arte.

10- Ha fatto da sfondo a film thriller e di spionaggio

Da grandi classici come Octopussy-Operazione Piovra (tredicesimo film della saga James Bond) e La spia che venne dal freddo, con Richard Burton, tratto dall’omonimo romanzo di John le Carré, fino al più recente Il ponte delle spie, con la regia di Steven Spielberg. Il Checkpoint Charlie ha fatto da ambientazione anche al grande cinema che ha voluto raccontare il periodo della guerra fredda, riconoscendolo come luogo simbolo del conflitto.

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Immagine di copertina: © RedTusk, CC0