hitler, (c)gettysbutg museum of history, https://www.gettysburgmuseumofhistory.com/hitler-eating-2/?fbclid=IwAR3pTPHvnM6q219Umgio3ci0sVTF-vFYtpw-R_Qq4wRbJaYu-jXhiby_YSw

“Mi avvelenano?”. La storia di Margot Wölk, obbligata a fare l’assaggiatrice di Hitler

La storia della donna costretta per due anni ad assaggiare il cibo di Hitler ed assicurarsi che non fosse avvelenato

Margot Wölk fu una delle 15 “assaggiatrici” obbligate dalle SS a controllare che il cibo del Führer non fosse stato avvelenato. Questa è infatti l’incredibile storia di una ragazza di 24 anni che nel 1941 si trasferì da Berlino ad un piccolo paese della Prussia dell’Est (oggi in Polonia) per scappare dai bombardamenti che stavano devastando la città. Fu proprio qui che le SS la trovarono e la trascinarono al quartier generale sul fronte orientale. Fu quindi ordinato a lei ed altre 14 ragazze di umili origini di assaggiare tutte le pietanze che sarebbero poi finite sulla tavola di Hitler.

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I compiti delle assaggiatrici

Le mansioni delle assaggiatrici erano semplici quanto pericolose. Ogni giorno, per tre volte al giorno, le ragazze incaricate venivano portate in una stanza, con al centro un grande tavolo di legno. Qui iniziava il loro lavoro. Dovevano assaggiare ogni pietanza presente sul tavolo ed assicurarsi che non fosse stata avvelenata. Se nessuna ragazza dopo un’ora accusava malori, il cibo poteva essere portato sulla tavola del Führer. Come al gioco della roulette russa, ogni giorno per due anni Margot rischiò la vita per volere delle SS e di Hitler.

La liberazione ed il racconto della sua storia

Margot ripercorre la sua storia non senza sofferenza. Una grande fase di repressione seguì il famoso mancato attentato da parte di von Stauffenberg. Dopo questo avvenimento, Margot Wölk riuscì a liberarsi e a far ritorno a Berlino, alla casa dei suoi genitori. Qui cadde però in mano agli uomini dell’Armata Rossa, che per due settimane la violentarono ripetutamente. Dopo anni decise di raccontare la sua storia, che ha ispirato il libro “Le assaggiatrici” di Rosella Pastorino, vincitore del prestigioso Premio Campiello 2018. Una storia toccante, di una donna che ha avuto il coraggio di contribuire a far conoscere al mondo uno dei periodi più bui della nostra storia.

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Immagine di copertina: hitler, ©Gettysburg Museum of History