Da Zara a Rossmann, scontrini tossici in Germania e nel resto d’Europa

Gli scontrini contengono delle sostanze nocive per la salute, per questo andrebbero evitati.

“Vuoi lo scontrino?” È la classica domanda che viene rivolta al cliente alla fine dell’acquisto. Non tutti sanno, tuttavia, che gli scontrini contengono delle sostanze dannose per la salute, oltre a essere inquinanti per l’ambiente. Il problema sta nella carta termica sulla quale viene stampato.

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I danni provocati dallo scontrino

L’allarme è stato lanciato dalle organizzazioni ambientaliste già da un po’ di anni a questa parte. La carta termica utilizzata per gli scontrini contiene, infatti, bisfenolo A (BPA), composto organico utilizzato prevalentemente in combinazione con altre sostanze chimiche per la produzione di plastiche e resine. In alternativa viene utilizzato il bisfenolo S, funzionale anch’esso allo sviluppo del colore su carta. Le tossine che rimangono intrappolate sulla prova d’acquisto, entrano in contatto con la nostra pelle e agiscono a livello ormonale, provocando gravi danni per la salute. Nonostante l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sostenga che il BPA venga assorbito principalmente attraverso il cibo – molti sono i contenitori, le bottiglie e le stoviglie contenenti questa sostanza – il contatto diretto con la carta termica può avere effetti cancerogeni su seno, testicoli, prostata, nonché aumentare il rischio di diabete di tipo 2, obesità e malformazioni agli organi sessuali. Non esenti dai rischi sono le donne in stato di gravidanza: il bisfenolo A, infatti, potrebbe intaccare il sistema immunitario dei bambini non ancora nati. Questi ultimi potrebbero avere in futuro problemi di apprendimento ed essere suscettibili a malattie infettive e allergie.

Il provvedimento dell’Unione Europea

Il BUND (Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland), associazione ambientalista tedesca, ha rilevato tracce di bisfenolo A su ricevute di Shell, Aral, Zara, Rossmann e Cinestar. L’Unione Europea ha posto l’attenzione sui gravi danni provocati dalla sostanza; è stato stabilito pertanto di evitare l’utilizzo di BPA a partire dal 2020 per i registratori di cassa. Il componente potrebbe essere sostituito dal bisfenolo S, che in ogni caso, non risulta essere meno nocivo del primo.

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Immagine di copertina: © pxhere CC0