Isabel, il nuovo font per libri per l’infanzia nasce a Berlino grazie ad un’italiana e un cileno

Un nuovo font adatto per libri per l’infanzia “pensato per essere letto da un bambino, ma trattato da pari, alla Montessori. Alcuni adulti trattano i bambini in modo superficiale”. Si chiama Isabel e a crearlo sono l’italiana Eleonora Lana e il cileno Juan Pablo de Gregorio, entrambi berlinesi d’adozione e con una passione comune per la grafica. Per realizzarlo ci hanno messo circa due mesi. “La parte grossa del lavoro è stata concettuale. Per noi i bambini sono adulti in potenza anche quando leggono e volevamo rendergli giustizia”. Racconta Juan Pablo: “Mia madre era maestra elementare in Cile e più volte riscontrava problemi da parte dei bambini a leggere i testi che gli venivano proposti. Il problema principale era nella confusione delle lettere. Da qui l’idea. La caratteristica di Isabel è proprio quella di essere pensata allo scopo di rendere una lettura di tipo semplice, con la leggerezza che contraddistingue il mondo dell’infanzia, ma mai noiosa. Ha elementi che la rendono elegante, molto comprensibile ma non scade nel gioco dell’essere una “infantilizzazione a ritroso”, un rimaneggiamento adulto. E’ un font ideale per libri per bambini, per libri per insegnare a leggere o tutto ciò che ha a che fare con i prodotti per bimbi e per adolescenti.

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Isabel si può acquistare tramite a Creative Market, una speciale  piattaforma per designer e artisti, una sorta di eBay per creativi.  Letritas è il nome della società produttrice di Isabel e si propone di sviluppare personalità. “Non puoi chiedere a un bambino di leggere ad alta voce un quotidiano, perché non ha la conoscenza sufficiente per farlo. Però può raccontare le sue di storie, i suoi racconti e le sue esperienze. Se al contrario obbligassimo per assurdo un lettore adulto a leggere storie di bambini, si annoierebbe a morte o parlerebbe con un tono insincero e estremamente infantile. Insomma, sarebbe ridicolo.”Eleonora Lana

I font e la società contemporanea. La tipografia, il campo dove si confrontano Eleonora e Juan Pablo, si trova a metà strada fra questi due ambiti. Racconta Eleonora: “Sono molte le persone che hanno a che fare con il design oggi giorno, ma in pochi, oltre a loro, conoscono il disegno grafico. Non ci si sofferma molto a riflettere sul fatto che tutti i font, ovvero i caratteri che utilizziamo sul web, nascono grazie alle idee dei grafic designer. Molti ritengono che si siano auto creati dal nulla ed esistano già belli e pronti nel software per l’utente finale. Non è proprio così. Gli stimoli visivi che ci circondano continuamente sono importanti almeno quanto quelli acustici (voce, suoni, rumori, ritmi…) e hanno altrettante tendenze, funzioni e stili come potete ben immaginare. È possibile immaginare un mondo senza la alcuna creazione musicale? Certamente no. Lo stesso si può dire dell’industria grafica”. Juan Pablo lo spiega così: “Pensiamo al Comic Sans. E’ un carattere gioioso e allegro. In molti lo detestano però perché quando lo si utilizza si finisce sempre per sembrare poco serio. Vi immaginate di compilare una registrazione all’anagrafe o una lettera di reclamo in comic sans? Analogamente potremmo fare il parallelo con il caro vecchio Times New Roman: un font esageratamente serio e conservatore. Se scrivessi di un episodio divertente in Times New Roman, in pochi capirebbero subito che si tratta di qualcosa di spiritoso”.

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