A Berlino arriva via nave la casa di Rosa Parks, la donna che lottò per i neri negli USA

L’artista Ryan Mendoza ha trasferito la casa di Rosa Parks da Detroit a Berlino.

Rosa Parks è conosciuta come la madre del movimento per i diritti civili USA. Negli anni ’50 in Alabama rifiutò di cedere il suo posto su un autobus ad un passeggero bianco e dal quel momento entrò nella storia. Per due anni visse a Detroit con il fratello e la sua famiglia. Per salvare la casa di Rosa Parks dall’abbattimento, l’artista Ryan Mendoza ha trasferito l’edificio originale da Detroit a Berlino. La casa adesso si trova nel giardino dell’artista in attesa di una sede più idonea.

La storia di Rosa Parks

Montgomery (Alabama), 1 dicembre 1955. Siamo nel pieno della segregazione razziale e in Alabama gli autobus sono divisi in file per bianchi e file per neri. Rosa Parks è una distinta signora di colore di 42 anni che sta rientrando a casa dal lavoro. Sale su un autobus e si siede dietro alla fila riservata ai soli bianchi. Poco dopo l’autista si accorge che i posti a sedere per i passeggeri bianchi sono terminati e che alcuni di loro sono in piedi. Allora si rivolge a quattro passeggeri neri, tra cui Rosa Parks, e li obbliga a cedere il loro posto ai passeggeri bianchi. Gli altri tre passeggeri si alzano, ma Rosa Parks con un atteggiamento calmo e dignitoso rifiuta di lasciare il suo posto. Il conducente ferma il veicolo e chiama la polizia. Rosa Parks viene arrestata e da questo momento entra a far parte della Storia.

Il suo gesto di sfida dà avvio ad una campagna di protesta pacifica guidata da Martin Luther King che porta all’abolizione delle leggi razziali. Ma a causa di questo comportamento Rosa Parks viene incarcerata e perde il lavoro. Dopo aver ricevuto numerose minacce di morte, insieme al marito si trasferisce a Detroit a casa del fratello. In questa casa, precisamente al numero civico 2672 di S. Deacon Street, vive dal 1957 al 1959 insieme al fratello, alla cognata ed ai loro 13 bambini.

La casa di Rosa Parks a Detroit

Torniamo al presente. La casa di Rosa Parks a Detroit rischia l’abbattimento. La nipote, Rhea McCauley, che visse nella casa insieme a Rosa, decide di acquistare ciò che rimane dell’edificio per 500 dollari per salvarlo dalla distruzione. Ha bisogno di aiuto per poter conservare la casa e mantenere in vita la memoria della zia. Decide di contattare l’artista statunitense Ryan Mendoza dopo avere sentito dei suoi progetti passati. L’artista ha già infatti trasferito una casa da Detroit in Europa per un progetto artistico. Per mesi Ryan Mendoza lavora sulla casa di Rosa: prima smontandola a Detroit, poi inviando i pezzi via nave attraverso l’Atlantico e infine ricostruendola pezzo per pezzo, trave per trave, nel suo giardino nel quartiere di Wedding a Berlino.

La casa di Rosa Parks “in esilio” a Berlino

Lo scorso weekend, in occasione del Galleryweekend Berlin, è stato possibile vedere dall’esterno la casa originale di Detroit. Si tratta di un piccolo e semplice edificio in legno a due piani. Anche se non è visibile, l’artista Ryan Mendoza assicura che la casa contiene il pavimento originale sul quale 60 anni fa camminò l’attivista Rosa Parks. Il futuro della casa per adesso è incerto. L’artista e la nipote di Rosa Parks sperano che un museo negli Stati Uniti decida di acquistarla per riportarla nel Paese di origine. Per il momento la casa rimane in esilio a Berlino. La storia di come la casa sia stata trasferita da Detroit a Berlino è raccontata nel documentario “The White House Documentary” realizzato dalla moglie di Ryan, Fabia Mendoza. “The White House Documentary” sarà proiettato dall’8 al 10 maggio al Kino Babylon Mitte, di Berlino.

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Foto © Linda Nocera