Intervista col mistero: avvistato un UFO a Brema

di Paola Biondi

La notizia, uscita anche su alcuni dei principali quotidiani internazionali, è la seguente: avvistato un UFO il 7 gennaio 2014 nei cieli di Brema, in Germania. L’oggetto non identificato è comparso intorno alle 18.30 sopra il Weserstadion, a un’altezza di 300 metri circa, e ha sorvolato alcune zone della città per tre ore.
Non solo comuni cittadini hanno registrato l’insolita apparizione, l’UFO è apparso anche sugli schermi dei radar. La stessa polizia ha dichiarato: «Non sappiamo che cosa fosse. Non produceva rumore ed emanava una forte luce. Poi è scomparso tra le nuvole».
Sono milioni le persone che sostengono di avere visto qualcosa di inspiegabile nel cielo, e grande suggestione suscitano le esperienze dei piloti di aereo, proprio perché, da chi svolge questo lavoro, ci si aspetta un particolare rigore.

Il primo documento in cui si parli di “avvistamenti” è una rivista del 1918 per inventori e appassionati di elettricità, sulla quale compare un disco con una cupola trasparente. Ma la data cruciale è il 24 giugno 1947, quando proprio un pilota dichiarò di aver visto 9 “oggetti” volare in formazione sullo stato di Washington, descrivendoli “come quando una pietra salta sull’acqua”. Da allora fu ufficialmente accettata l’ipotesi dell’esistenza degli UFO.
Ne parliamo quindi con Edoardo Russo, presidente del Centro Italiano Studi Ufologici, fra i più importanti d’Europa, che custodisce il materiale relativo a più di 20 mila segnalazioni e oltre 100 mila ritagli di giornale, anche in lingua turca; per ogni avvistamento esiste un dossier di 300 pagine.

Che cosa pensa del caso di Brema?
“E’ un avvistamento molto interessante, che ha determinato addirittura il temporaneo dirottamento del traffico aereo da parte della torre di controllo. E’ simile a un caso avvenuto a Torino nel 1973, quando non solo testimoni a terra, ma i piloti di 3 aerei osservarono una luce in cielo, che tentarono anche di inseguire. Contemporaneamente si registrarono una serie di rilevamenti anomali anche sui radar militari”.
Le testimonianze sono affidabili?
“I testimoni in genere riferiscono in maniera abbastanza precisa quello che hanno osservato, tanto che in oltre il 90% dei casi si riesce anche a identificare una causa “normale” degli avvistamenti: i veri UFO sono poche decine ogni anno, su migliaia di segnalazioni”.
Quanto contribuiscono Internet e i nuovi media?
“Ognuno con un telefonino può fotografare una luce strana nel cielo. Ma per definire un UFO si devono escludere aerei, stelle, bolidi, fenomeni meteorologici o elettrici in condizioni inusuali, palloni-sonda, velivoli telecomandati, satelliti artificiali, fari, parti di razzi che rientrano o “rifiuti” spaziali”.
In Germania chi se ne occupa?
“Dagli anni ‘50 fino alla metà degli anni ‘70 l’atteggiamento andava dallo scetticismo totale al “misticismo” di chi inneggiava ai “fratelli dallo spazio” in contatto telepatico. Solo in seguito si è fatta strada una terza posizione, che ha messo in pratica un’attività seria di indagine, analisi e studio. Fra le associazioni ufologiche, in Germania c’è la DEGUFO (Deutschsprachige Gesellschaft für UFO-Forschung) più orientata a credere alla presenza di extraterrestri, e la più razionalista GEP (Gesellschaft zur Erforschung des UFO-Phänomens): entrambi collaborano fra loro. Due altre organizzazioni, il MUFON-CES e il CENAP, molto attive in passato, hanno invece ridotto le proprie attività. Un certo spazio all’argomento UFO viene anche dato su una rivista di impostazione scientifica sui fenomeni anomali: lo “Zeitschrift für Anomalistik”.

Foto di copertina: UFO clouds © photophilde CC BY-SA 2.0