Berlino, colleghi regalano ore di straordinari al padre che non avrebbe ferie per assistere il figlio malato

Una bellissima storia di solidarietà. A Berlino un padre non aveva più giorni di ferie disponibili per assistere il figlio gravemente malato. Colleghi e superiori hanno deciso di aiutarlo donandogli le proprie ore di straordinari.

Jens Rösener è un collaboratore di una società nel settore dell’industria meccanica a Berlino. La scorsa estate l’ha trascorsa interamente accanto al figlio 18enne gravemente malato, usufruendo dei propri giorni di ferie e delle ore di straordinari accumulate. Le condizioni del ragazzo sono però peggiorate progressivamente fino alla diagnosi dei medici: insufficienza cardiaca. Sospeso tra la vita e la morte, il giovane è stato trasferito d’urgenza in una clinica speciale a Heidelberg. Il padre lo ha seguito per continuare ad assisterlo, ma i giorni di ferie e le ore di straordinari accumulate si sono ben presto esauriti. A quel punto non gli rimaneva che chiedere alla propria azienda un congedo non retribuito, ma colleghi e superiori hanno avuto un’idea straordinaria per dimostrargli la propria vicinanza.

La malattia

Come riportato da Spiegel Online, Jens non si è arreso nemmeno a seguito della drammatica diagnosi dei medici: per stare vicino al figlio si è trasferito in una roulotte in un campeggio vicino alla clinica e ci è rimasto finché ferie e straordinari accumulati gliel’hanno concesso. Ma non tutto è infinito, nemmeno in situazioni tanto drammatiche. Terminate le ore di permesso rimaneva solo una cosa da fare: chiedere un congedo non retribuito per continuare a rimanere al fianco del figlio, una soluzione sofferta che con tutta probabilità avrebbe creato anche dei problemi economici alla famiglia.

La reazione solidale di colleghi e superiori

Alla richiesta di Jens per ottenere un congedo non retribuito, colleghi e superiori hanno reagito mostrando la propria solidarietà: 110 dipendenti dell’azienda hanno deciso di donare gran parte delle proprie ore di straordinari affinché il collega potesse stare accanto al figlio. Grazie all’iniziativa sono state donate addirittura 930 ore, equivalenti a circa 133 giorni di riposo in una settimana di 35 ore, dunque quasi sei mesi di congedo retribuito. Fortunatamente le condizioni del ragazzo sono nettamente migliorate ed è rientrato a scuola. Jens è riuscito a non esaurire tutti i giorni liberi ed è tornato al lavoro, ma trattandosi di una donazione le ore di straordinari restanti non verranno restituite. Con tutta probabilità Jens dovrà utilizzarle prossimamente per assistere il figlio che verrà sottoposto a un trapianto di cuore.

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Foto di copertina: New office © Phil Whitehouse CC BY 2.0