Berlino, Cuvrystrasse, nuovo murales dove prima c’era Blu: Fuck You Gentrification

Pensavamo davvero che sarebbe passato tanto tempo prima di ritrovare sul grande muro di Cuvrystrasse un nuovo murales? Ecco cosa è apparso nella notte al posto del grande vuoto nero lasciato dopo la cancellazione dell’arte di Blu a dicembre dello scorso anno.

Berlino la conosciamo bene… o forse no. Forse no, perché questa mattina tutti quanti saremo stupiti di sapere e di vedere come un vero e proprio streetart attack ha portato sulla grande parete nera un nuovo quadro di strada, bianco e nero, dai toni fortemente provocatori. Un messaggio inequivocabile, letteralmente “bianco su nero”, con tanto di nome e descrizione dei destinatari.

Un dito medio sollevato contro tutta una categorie di persone: Polizei (polizia), Yuppie (i nuovi Hipster), Ficker (cazzoni, coglioni), Investor (investitore), Fotze (fighetti), Hurensohn (figli di puttana). Per tutti loro un unico grido, limpido e diretto: Fuck you.

Un murales di rivolta, di rabbia, di contro tendenza. Segue uno schema lineare, in senso verticale, dividendo la parete con sette colonne, ciascuna una voce che sembra gridare l’opposizione contro una tendenza generale alla Berlino “infighettita”.

Berlino è una città che sta cambiando, di anno in anno è un gomitolo che si arrotola su se stesso crescende e diventanto sempre più aggrovigliato. Un aumento della popolazione, dell’immigrazione europea ed extraeuropea, il caro affitti su cui molti cercano di speculare, murales che scompaiono, locali che chiudono a causa della gentrification, tendenze effimere che arrivano e se ne vanno lasciando spesso un’aria di ridicolo fra chi a queste tendenze si oppone, per un modo di essere più autentico.

Una voce che si oppone a chi cerca di rendere Berlino una città come tutte le altre, dissolvendo la sua aura unica, irripetibile, che è frutto di una storia e di un passato che l’hanno portata a essere quella che è.

La domanda è: quanto resterà il murales, prima di essere cancellato dalle forze dell’ordine?

Noi speriamo almeno quanto basta perché destinatari e non l’ammirino in tutta la sua forza espressiva.

Ecco le prime reazioni sui social network:

Dit ist Berlin!

Foto di EASYdoesit (c)