Berlino

«Berlino è il miglior posto in Europa per vivere, lavorare e investire in immobili»

Mentre i più lamentano la metamorfosi che Berlino sta subendo a causa della galoppante gentrification, la rivista statunitense Forbes sostiene che al momento non c’è città migliore in Europa per vivere, lavorare e investire

Quando si parla di gentrification a Berlino, l’attenzione viene rivolta generalmente ai movimenti di protesta organizzati dal basso e al “depotenziamento” della cultura underground causato dalla borghesizzazione progressiva dei quartieri in cui, negli anni immediatamente successivi alla caduta del Muro, quella stessa cultura si era prodotta. Se però invertiamo il punto di vista, calandoci per una volta nei panni degli investitori, la questione ha tutto un altro aspetto: è quello che fa la rivista Forbes in un articolo datato 26 aprile 2017 e intitolato «Perché Berlino è il posto migliore in Europa per vivere, lavorare e acquistare una proprietà».

Berlino come paradiso aziendale

Nonostante le molte voci di protesta contro l’innalzamento del costo degli affitti, i dati confermano che Berlino rimane più economica di molte altre metropoli europee. Per questo motivo molte aziende decidono di spostare la propria sede nella capitale tedesca. Se assegnare una scrivania a un impiegato standard a Berlino costa soltanto 28.400 $ all’anno, a Londra costa il triplo (88.800 $) e a New York il quadruplo (111.900 $). Ovviamente, sottolinea Forbes, il costo dell’affitto al metro quadro non è l’unico criterio usato dalle aziende per scegliere il luogo dove dislocare le loro attività, ma giocano un ruolo importante anche altri fattori, tra cui la situazione del mercato del lavoro: «[Deutsche Bank] ha dislocato parte delle sue attività di gestione del rischio da Londra a Berlino, molto vicino alle università tecniche, e dall’azienda dicono che in nessun altro Paese in Europa hanno mai avuto tanti giovani di talento a un costo così basso». Anche la “vivibilità” della città riveste un’importanza fondamentale nelle valutazioni degli investitori, in quanto misura della soddisfazione e del morale degli impiegati: «Berlino è molto particolare e stimolante. Puoi fare quello che vuoi, è molto facile sentirsi a casa qui. Ai giovani piace e per un’azienda stare in un posto dove le persone vogliono lavorare, dove si sentono accolte e produttive è un fattore che fa la differenza». Questo ultimo punto è particolarmente vero per il mondo delle start-up, aziende “giovani” per definizione. Nel 2016 Berlino ne è stata la capitale europea, attirando in questo settore investimenti maggiori rispetto a Parigi e Londra – in particolare nel settore high tech, che ha visto l’interesse e la partecipazione di colossi come Google e Apple. E dopo la Brexit questa tendenza non può che aumentare. A ricoprire un ruolo importante nella scelta di Berlino come sede aziendale sono infine le infrastrutture funzionanti, i trasporti pubblici efficienti e l’assistenza sanitaria di livello.

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Stabilità politica ed economica

Il fatto è che anche a causa della sua storia politica recente, Berlino è un mercato ancora in espansione, lontano dal punto di saturazione raggiunto da altre capitali europee. La collocazione nello stato economicamente e politicamente più forte dell’eurozona rassicura gli investitori (vale la pena di ricordare, a titolo di esempio, che la Germania fu uno degli stati meno colpiti dalla crisi economica del 2008-9). La città beneficia inoltre di una situazione politica interna particolarmente stabile e orientata in senso liberale che non è destinata a cambiare di molto nel caso di una vittoria della SPD alle prossime elezioni: «Berlino ha già un’amministrazione di sinistra e coloro che investono nel settore immobiliare non sembrano preoccupati».

Il boom di Berlino

In definitiva, l’indagine di Forbes contribuisce a allontanare l’immagine di Berlino dal vecchio luogo comune con cui si è soliti rappresentarla. Dagli anni Novanta ad oggi la città è cambiata molto. Quella particolare situazione storica, economica e culturale che si era creata in seguito allo scontro tra i due grandi sistemi politici del Novecento non esiste più. Al posto del Muro che per lungo tempo divise la città c’è una nuova Berlino, non meno stimolante di quella che popola le fantasie di molti nostalgici, ma in ogni caso pienamente occidentale e, ovviamente, aperta al mercato.

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Berlino Schule tedesco a Berlino

Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: Berlin Startup Tour © Heisenberg Media, CC BY 2.0