Berlino non è solo la città raccontata da Google

di Riccardo Militti

Berlino Est? Il Muro? Christiane F.? I musei? La Freikörperkultur? Il Berghain? L’Artemis? Sono queste le ricerche più frequenti correlate a Berlino su Google e sugli altri motori di ricerca. Domande lecite, ma che non spiegano le ragioni per cui sempre più persone da tutta Europa (anche dalla stessa Germania) abbiano fatto di questa città la propria “casa”. Non la si deve vedere come una città “Take away”: chi vi soggiorna per brevi periodi cerca senza dubbio di prenderne il meglio, ma rischia di mantenere la propria esperienza alla superficie. La capitale tedesca offre un potenziale che molti rischiano di non percepire. Dalle start-up a progetti artistici o di tolleranza, passando per le innumerevoli, eccezionali costruzioni e architetture spesso non segnalate sulle guide e rintracciabili solo da un occhio esperto: si potrebbe sintetizzare il tutto con la parola progresso, senza dovere specificare l’ambito.

La classifica dei 20 argomenti più cercati su Google assieme alla parola Berlino

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Berlino è brutta. È una frase che si ascolta spesso. Purtroppo solo preparandosi a fondo prima di un viaggio o affidandosi ad amici competenti e/o esperti di settore è possibile imparare a guardare la città da quel punto di vista che ha conquistato migliaia di altre persone che hanno deciso di costruire qui il proprio futuro. Per darne un’idea si potrebbe parlare di luoghi emblematici come l’Haus Schwarzenberg, il Bethanien, la Betahaus o iniziative come la giornata dei musei gratis organizzata dal comune per ringraziare i propri cittadini per l’aiuto dato ai rifugiati nell’ultimo anno. La città sta cambiando, non è più ribelle e spontanea come un tempo, ma è comunque molto meno omologata di tante altre analoghe capitali europee.

Tantissimi sono in questi ultimi anni i progetti nati, in ambito turistico e non, a sostegno della promozione e valorizzazione dell’arte, dell’architettura e delle tradizioni di Berlino. Basti citare Berlino Explorer, Tour Guide Berlin, Berlino Magazine (sia l’online, che i suoi tour che il libro Berlino – Low Cost)  Ma quante persone hanno effettivamente approfittato di queste professionalità? Beh, forse anche questa volta bisognerebbe chiederlo a Google.

 Foto By Neon Tommy CC BY SA 2.0

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