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Bonjour Tristesse, la storia di un palazzo simbolo di Berlino

Internationale Bauausstellung Berlin, “la mostra internazionale di architettura”

LInternationale Bauausstellung Berlin (IBA Berlin) è stato un vasto piano architettonico di riscoperta e riqualificazione di buona parte del centro storico di Berlino. Commissionato dal Senato di Berlino Ovest nel 1977, i lavori presero il via due anni dopo. Fu portato a termine nel 1987, in occasione del 750° anniversario della fondazione della città. Diversamente dalle precedenti mostre internazionali (la penultima, l’Interbau ’57), l’IBA si pose l’obiettivo di presentare all’opinione pubblica una “esposizione di architettura” di ampi spazi del centro città ricostruiti dalle devastazioni della seconda guerra mondiale e dalla costruzione del Muro (1961). Fu fondato un comitato, la Bauausstellung Berlin GmbH, allo scopo di organizzare e sviluppare la mostra attorno al tema “abitare il centro città”. Si trattava di un compito innanzitutto sociale. L’IBA Berlin si caratterizzò per due diversi approcci: uno denominato Neubau, riguardante la realizzazione di nuovi edifici; l’altro, denominato Altbau e diretto dall’architetto Hardt-Waltherr Hämer, prevedeva la ristrutturazione e la riqualificazione di edifici esistenti.

IBA housing, Berlin 2017 #petereisenman #ibaberlin

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“Ricostruzione critica” della città

Sin dai primi anni ’70, l’architetto tedesco Joseph Paul Kleihues richiamò l’attenzione sui fallimentari risultati dell’urbanistica funzionalista nella città di Berlino. A seguito dei bombardamenti, la ricostruzione della città era avvenuta secondo una “pianificazione affrettata e un’edificazione selvaggia” senza tenere conto dei lineamenti storici della città. Gli insuccessi del piano abitativo moderno erano avvertiti sia dal punto di vista urbano che residenziale, soprattutto a ridosso di alcune aree problematiche. Furono quindi chiamati ad intervenire al progetto i maggiori esperti di architettura e urbanistica, con la precisa richiesta di combinare scelte architettoniche e materiali edilizi diversi, rispettando il tessuto urbano tradizionale. Il principio alla base della visione di Kleihues – a cui fu affidata la direzione del Neubau – consisteva in una “ricostruzione critica” della capitale. Era necessaria “un’indagine degli elementi costitutivi della città” per conservarli mentre si agiva nelle zone più disagiate della città. Le aree di intervento furono individuate nella Südliche Friedrichstadt, a Kreuzberg e nel Tiergarten.

Bonjour Tristesse

Tra gli edifici di nuova edificazione troviamo il “Wohnhaus Schlesisches Tor”. Meglio conosciuto come Bonjour Tristesse, porta la firma dell’architetto portoghese Álvaro Siza, alla sua prima commissione in suolo straniero. Si tratta di un palazzo posto tra Schlesische Straße e Falchensteinstraße nel quartiere Kreuzberg. Come altri interventi promossi dall’IBA, questo rappresenta un esempio di “riparazione della città e completamento di un isolato storico“. La zona di interesse versava da anni in stato di abbandono. Circondata su tre lati dal Muro e abitata prevalentemente da immigrati turchi, era stata oggetto di una trasformazione radicale a livello architettonico e sociale. L’edificio andò a riempire uno spazio angolare vuoto venutosi a creare nell’area adiacente il Muro. Questa, fino a poco tempo prima centrale, era venuta a trovarsi improvvisamente ai margini e in breve tempo degradata. Il palazzo fu allora pensato come complesso abitativo popolare a sette piani con negozi a cordone al piano terra. Le abitazioni furono progettate rispettando le esigenze della vita quotidiana della comunità turca e gli edifici commerciali sostituirono quelli sorti disordinatamente in precedenza. L’architetto portoghese era stato scelto per la sua competenza specifica nella progettazione di strutture per l’edilizia popolare “in contesti difficili abitati da minoranze etniche”.

La struttura dell’edificio

Pur mantenendo le altezze e l’allineamento con gli edifici adiacenti, la nuova costruzione spicca per la sua originale struttura. Priva di decorazioni, l’elemento distintivo dell’edificio è dato dalla sua forma curvilinea, la cui sommità culmina, nell’angolo, in un timpano arcuato. Su questa superficie è stata ricavata un’apertura a forma di “occhio”, che volge ironicamente lo sguardo verso Berlino Est (all’epoca, a distanza di un centinaio di metri). Qualcuno ha pensato bene di apporre la scritta “Bonjour Tristesse” alla stessa altezza dell’occhio, citando quello lacrimante tratto dalla copertina dell’omonimo romanzo di Françoise Sagan (1954). Nel 2012 è comparsa una nuova scritta a caratteri rossi posta a fianco alla prima: “BITTE LEBN”, (“vivete per favore”).

 

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Immagine di copertina: © Georg Slickers, Berlin, Schlesische Straße, Building “Bonjour Tristesse”, CC BY-SA 2.0