Valentino pessina

«Come a 31 anni mi hanno chiamato a Berlino dall’Italia per fare il giardiniere regalandomi un futuro inaspettato»

All’alba dei 31 anni, Valentino Pessina lascia Bergamo e va a Berlino.

Valentino Pessina è nato a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, nel 1986. Valentino ha sempre vissuto a Bergamo e, a parte sporadici viaggi e vacanze, non aveva mai vissuto all’estero. Poi a 31 anni ha deciso di fare un grande salto: si è trasferito a Berlino e ora vive a Neukölln, a pochi passi dal Rathaus (municipio). A Berlino fa il giardiniere, un lavoro che lui adora e in cui mette tutto sé stesso.

La decisione di lasciare l’Italia

«Viaggio spesso ma l’idea di trasferirmi all’estero non mi è mai passata di mente perché ho sempre convissuto e ho sempre avuto un lavoro come giardiniere. Purtroppo la mia storia d’amore è finita e ho perso il lavoro perché la ditta italiana è fallita. È stato allora che ho pensato di venire in Germania» racconta Valentino. «Ho scelto Berlino perché mia sorella maggiore vive qua da ormai 11 anni. La città l’avevo già vista e la considero molto bella, e scegliere di trasferirmici non è stato difficile. Io non parlo né inglese né tedesco ma dopo due settimane che sono arrivato, ho trovato lavoro come lavapiatti e nel frattempo ho frequentato una corso di lingue, per imparare le basi. Dopo un paio di mesi e quattro appuntamenti per un colloquio, ho accettato l’offerta di lavoro nella prima ditta di giardinaggio che mi ha chiamato».

Valentino Pessina

Valentino Pessina con un collega.

In Germania sono più umani

«In Germania mi trovo molto bene, specie dal punto di vista lavorativo. Qui i datori di lavoro ti rispettano come persona, non ti senti un oggetto usato solo per arricchire chi sta ai vertici. Sembra una scemenza, ma tutte le mattine il mio datore di lavoro arriva, mi dà la mano, mi guarda in faccia e mi dice: “Buona giornata”. Questo mi fa sentire importante e mi fa andare a lavoro con il sorriso; personalmente, in Italia non mi è mai capitato. La lingua non è mai stata un problema, loro hanno guardato il mio curriculum e hanno visto che era valido. Dal mio punto di vista, in Italia è difficile che a una persona straniera che non parla la lingua venga data un’opportunità di dimostrare ciò che sa fare, come invece hanno fatto con me qui. Ho fatto due settimana di prova e poi sono stato assunto con contratto stagionale. Mi trovo meglio anche dal punto di vista economico. I tedeschi prendono il lavoro con più calma: qui è più importante che il lavoro venga svolto bene piuttosto che velocemente. Io inizio a lavorare alle 6 di mattino. È presto, ma alle 16 ho finito e mi rimane molto più tempo per me. I colleghi tedeschi mi hanno accolto bene e mi sostengono».

Berlino è bella, ma sono pur sempre italiano

«Berlino mi piace molto, è una bella città. In particolare, da amante della musica tecno, mi piacciono i suoi club. Secondo me i berlinesi hanno un altro modo di vivere la musica, la assaporano fino in fondo. Berlino ha tutto, le manca solo il mare… e un tempo migliore! Io spingo e supporto la gente che vuole trasferirsi, anche se da una parte mi dispiace perché mi chiedo “a chi lasciamo il nostro paese?” L’Italia è bella. Io vorrei tornare in Italia; è la mia terra, in fin dei conti. Lì ho gli amici e gli affetti quindi vorrei tornare. Non so quando, magari a 60 anni. Anche a mia madre dispiace, ha due figli su tre che sono lontani, ma è contenta che abbia trovato lavoro. Questa è la mia prima esperienza all’estero: da quando sono in Germania sono cresciuto molto come persona e ho la sensazione di far parte di qualcosa di più grande».

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Foto di copertina e nel testo: ©Valentino Pessina