bottiglie di plastica in mare

Cosa sarà difficile acquistare grazie alla giusta direttiva UE sulla plastica usa e getta

Le proposte della Commissione saranno ora valutate dal Parlamento e dal Consiglio europeo. La Commissione si augura di dare risultati tangibili ai cittadini già entro il 2019.

Stop a cannucce, piatti e bicchieri monouso e cotton fioc. L’Europa dichiara guerra alla plastica e detta agli Stati membri direttive molto dure. Queste rientrano nel piano della strategia UE per la riduzione dei rifiuti plastici. «I rifiuti di plastica finiscono nell’aria che respiriamo, nel suolo, negli oceani e sulle nostre tavole. Alcuni prodotti saranno messi al bando, ma ciò non significa che dovremo rinunciarvi, perché saranno sostituiti da alternative più pulite» ha dichiarato Frans Timmermans, primo Vicepresidente della Commissione responsabile per lo sviluppo sostenibile.

I prodotti in plastica vietati

La bozza della direttiva presentata dalla Commissione propone diversi approcci per fronteggiare il problema dell’eccessiva produzione e consumazione di plastica. Una parte della direttiva mette fuori legge la commercializzazione di 10 prodotti tra stoviglie monouso e attrezzi per la pesca che compongono, secondo i dati della Commissione, il 70% dei rifiuti in mare. Tra i prodotti vietati ci sono i cotton fioc, le posate e i piatti in plastica, le cannucce, i mescolatori per bevande e le aste per i palloncini. Tutti questi prodotti, per essere commercializzati, dovranno essere composti solo da materiali sostenibili. Per quanto riguarda i contenitori usa e getta in plastica per le bevande, sarà concesso l’utilizzo solo se i tappi e i coperchi sono attaccati al contenitore.

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L’obbligo di riduzione

Una seconda parte della direttiva parla invece di ridurre il consumo di alcuni specifici prodotti come i contenitori per alimenti e le tazze per bevande in plastica. Sarà responsabilità di singoli Stati membri ridurne l’uso fissando degli obiettivi nazionali, fornendo prodotti alternativi ai venditori e impedendo a questi ultimi di distribuirli gratuitamente. Un ulteriore obiettivo della direttiva riguarda la riduzione della distribuzione di bottiglie in plastica. Entro il 2025, queste ultime dovranno essere riciclate per il 90%, con ad esempio l’introduzione di sistemi simili al vuoto a rendere tedesco. Altra novità introdotta dalla direttiva riguarda il contributo economico che i produttori apporteranno per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti – contenitori alimentari, involucri, mozziconi di sigaretta e altri prodotti altamente inquinanti. La direttiva prevede maggiori incentivi alle industrie per lo sviluppo di prodotti eco-sostenibili di nuova generazione. Secondo B.Z. si parlerebbe anche di una tassa rivolta agli Stati dell’Unione per ogni chilo di plastica non riciclato come incentivo alla riduzione dello spreco.

Sensibilizzare il consumatore

Per la distribuzione sul mercato di alcuni prodotti sarà invece necessario apporci un’etichettatura particolare e facile alla lettura. L’etichetta deve indicare la giusta modalità di smaltimento, l’impatto che il prodotto ha sull’ambiente e la plastica che contiene. Questo vale per assorbenti, salviette igieniche e palloncini. Le misure serviranno a sensibilizzare i consumatori e a prevenire la dispersione nell’ambiente di sostanze inquinanti. Discorso simile vale per le attrezzature da pesca in plastica che rappresentano circa il 27% dei rifiuti trovati nei mari e sulle spiagge. L’obbiettivo delle misure della Commissione è responsabilizzare maggiormente i produttori e i consumatori introducendo alcune novità in tema di modalità e costi di smaltimento.

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I benefici e gli obiettivi

Ogni anno, finiscono in mare fino a 13 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica, l’equivalente di un camion carico al minuto, riporta B.Z. La direttiva proposta dalla Commissione porterà dei vantaggi agli Stati dell’Unione sia in termini di salute dei cittadini e impatto ambientale sia in termini economici. Secondo i calcoli stimati, vi sarà un calo delle emissioni di CO2 pari all’equivalente 3,4 milioni di euro. La prevenzione poi di danni ambientali sarà invece pari al costo di 22 miliardi entro il 2030. A questi vantaggi inoltre vanno aggiunti quelli per i consumatori: circa 6,5 miliardi di euro. Basteranno quindi pochi accorgimenti sulle abitudini quotidiane dei cittadini europei per avere un’Europa più sensibile, eco-sostenibile e salubre per la nostra e le prossime generazioni.

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Immagine di copertina: Bottiglie di plastica in mare © MonicaVolpin CC0.