Primo caso di ebola in Germania. A Lipsia muore medico delle Nazioni Unite

Primo caso di ebola in Germania. È successo presso una clinica di Lipsia. L’uomo, un dipendente delle Nazioni Unite di cui non è ancora stato reso pubblico il nome, vi era stato trasferito appositamente per le cure lo scorso 9 ottobre dopo aver mostrato chiari segni di contagio tre giorni prima. Era in missione in Liberia.  Nonostante le cure mediche intensive e lo sforzo del personale medico, non c‘è stato nulla da fare.

Fortunatamente in città non sono stati riscontrati altri casi di contagio, né fra il personale medico che si è preso in carico il caso del paziente infetto, né fra altre persone che sono transitate o sono ricoverate nell’ospedale. Ora la città di Lipsia si trova ad affrontare un altro problema, dopo questo allarme che ha scosso molti: cioè la cremazione della salma. L’uomo era musulmano. “Questo non rende la cosa facile, perché l’Islam non prevede la cremazione del corpo”, ha detto un portavoce della città di Lipsia.

Al momento, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone infette sono circa 8400, con più di 4400 morti, la maggior parte dei quali concentrati in Liberia, Guinea e Sierra Leone. Entro la fine della settimana si prevede che si arrivi a 9mila casi. il tasso di mortalità è aumentato in questi giorni dal 50 al 70%. In queste ore il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è riunito a New York per cercare di trovare una strategia internazionale che freni il contagio. “Ebola va più veloce di noi” ha affermato Anthony Banbury, capo dell’Unmeer, la missione dell’Onu per l’emergenza. Speriamo che si sbagli.

Foto © Unicef CC BY SA 2.0