Ecco perché la Germania ha paura che i rifugiati diventino estremisti dell’ISIS

Ieri all’alba a Berlino i corpi speciali della polizia hanno fatto irruzione in una moschea e in diversi appartamenti vicini per arrestare estremisti islamici intenti a reclutare nuovi affiliati tra le fila dei rifugiati siriani. I raid delle forze di polizia sono stati compiuti contro sospetti “reclutatori” dell’ISIL (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante), tra di loro anche un Imam, arrestato subito dopo la preghiera dell’alba ed interrogato riguardo i suoi legami con gli estremisti, a suo carico le accuse di aver istigato i propri fedeli a combattere in Siria.

Non sembra esserci comunque nessun collegamento con l’attacco ai danni di una poliziotta berlinese da parte di un estremista la scorsa settimana (ne abbiamo parlato qui). Hans-Gerog Maasen, il direttore dell’ufficio dedicato alla sicurezza tedesca (BFV) ha dichiarato: “Siamo preoccupati dal fatto che gli Islamisti in Germania ed in particolare a Berlino stiano provando a reclutare proseliti tra le fila dei rifugiati approfittando dell’emergenza umanitaria in corso”.

Nei mesi passati vari gruppi di estremisti islamici avevano minacciato di infiltrare i propri combattenti attraverso i corridoi umanitari, Maasen ci ha tenuto a precisare che al momento non ci sono tracce di jihadisti attivi tra le fila dei rifugiati, si ritiene tra l’altro improbabile che gruppi ricchi come l’Isil scelgano questo metodo per entrare in Europa e non documenti falsi e voli aerei diretti, vista la disponibilità economica di cui godono.

L'ex pugile Pierre Vogel @blu-news.org

L’ex pugile Pierre Vogel ©blu-news.org

Nonostante ciò lo stesso BFV rende noti dei dati in cui risulta un aumento dei Salafiti (frangia radicale dell’islam) e ritiene plausibile la volonta da parte degli stessi di creare uno “stato islamico” in Germania. Uno dei Salafiti più famosi è l’ex pugile Pierre Vogel, noto come Abu Hamza, che ha pubblicato una lista di suggerimenti su come aiutare i rifugiati, portando doni e aiuti presso i centri di raccolta governativi o in alternativa presso le moschee. Vogel ha pubblicamente dichiarato come violenza e terrorismo siano contrari ai precetti dell’Islam e negato in più occasioni coinvolgimenti con l’Isil, nonostante ciò la polizia ha aperto un fascicolo a suo carico per presunti collegamenti con combattenti dispiegati in Siria.

Eva Kühne-Hörmann, ministro della giustizia ha dichiarato in un intervista con lo Spiegel che il rischio di reclutamento dei rifugiati da parte degli estremisti islamici è sempre più alto. Nel mirino ci sono soprattutto i giovani non accompagnati che entrano nel paese e quindi facilmente avvicinabili e malleabili.

La situazione dei rifugiati a Berlino come nel resto d’Europa è tutt’altro che semplice e ben lontana da una soluzione, il malcontento, le lunghe procedure burocratiche e le indecisioni politiche tedesche ed europee potrebbero seriamente fornire un involontario supporto alla causa degli estremisti islamici, l’Europa non può sicuramente permetterselo.

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