Ephraim-Palais

Ephraim-Palais, la storia del “più bell’angolo di Berlino”

La storia dell’Ephraim-Palais è molto particolare: il palazzo al confine del Nikolaiviertel è stato oggetto di scambio tra le due metà della Berlino divisa e parte integrante del tentativo di ricostruzione di un’identità storica

Definito lo “schönste Ecke Berlins” (il più bell’angolo di Berlino), l’Ephraim-Palais ha avuto una storia parecchio travagliata. Ultimato nel 1766 da Friedrich Wilhelm Dietrichs per Veitel Heine Ephraim, direttore della zecca e gioielliere di Federico il Grande, è uno degli edifici rococo ricostruiti al confine del Nikolaiviertel, a due passi da Alexanderplatz. La sua ricurva facciata angolare, scandita da colonne e lesene e adornata da eleganti balconi in ferro battuto e sculture, nasconde una vicenda che ha seguito le vicissitudini della città dai tempi di Federico II agli ultimi anni della DDR. Oggi il palazzo è sede del Museum Ephraim-Palais, che ospita mostre dedicate alla vita quotidiana di Berlino così come viene rappresentata nelle arti.

Ephraim-Palais

L’Ephraim Palais in una stampa del 1874. “Das Ephraim’sche Haus in der Poststraße in Berlin. Nach einer Originalzeichnung von Professor Doepler in Berlin”

La storia di Ephraim e dell’Ephraim-Palais

Ephraim era uno degli ebrei privilegiati protetti dal re Federico II, dal momento che come ricco mercante e banchiere gli aveva prestato soldi e aveva finanziato le sua campagne. Per rappresentare adeguatamente la sua posizione nel 1762 comprò il palazzo di una famiglia berlinese e lo ristrutturò e nel cortile installò una raffineria d’argento. In quanto direttore della zecca, infatti, gli era stato ordinato dal re di ridurre il valore delle monete d’argento. Quelle di basso valore da lui prodotte venivano chiamate Ephraimiten e divennero oggetto dei versi beffardi dei cittadini: “fuori argento, dentro stagno / fuori Friedrich, dentro Ephraim”. Ephraim abitò e lavorò fino alla sua morte nel palazzo, che nel 1935, in occasione dell’ampliamento dell’adiacente ponte di Mühlendamm, fu demolito. Alcune parti dell’edificio, in particolare della facciata, furono conservate in un deposito nel quartiere di Wedding (futura Berlino Ovest) e lì sopravvissero alla Seconda Guerra Mondiale.

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Una seconda vita per l’Ephraim-Palais

Nel corso degli anni si pensò di sfruttare le parti rimaste del palazzo per ricostruirlo a Kreuzberg e utilizzarlo come sede del Museo Ebraico, ma il piano fu abbandonato per i costi eccessivamente elevati. Quando nel 1982 Berlino Est cominciò la ricostruzione del Nikolaiviertel in vista delle celebrazioni del 750° anniversario di Berlino, la Camera dei Deputati di Berlino Ovest decise di fornire le parti del palazzo sopravvissute. In cambio Berlino Est donò, tra le altre cose, l’archivio della Manifattura Reale di Porcellana. Fu quindi un’occasione di importanti scambi culturali tra Berlino Est e Berlino Ovest. Dopo circa quattro anni di lavori il palazzo fu inaugurato nel 1987. Da allora il palazzo costituisce la cornice di mostre temporanee incentrate sulla vita quotidiana di Berlino: la sua bella architettura risulta adeguata ad accogliere esposizioni che ripercorrono la storia sociale e culturale di Berlino dalla modernità ad oggi. Vale la pena visitare il palazzo anche per ammirare la sua bella scala ovale e lo Schlüterdecke, copia di un soffitto eseguito da Andreas Schlüter per il palazzo Wartenberg.

Foto di copertina: © berlinentdecker / Instagram

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