Freud

Freud e la cocaina, tra esperimento e dipendenza

Freud testò la cocaina per capirne i possibili usi a scopo medico. Gli esperimenti li faceva su sé stesso

Il padre della psicoanalisi Sigmund Freud credeva che la cocaina potesse essere un metodo per curare ansia, depressione, disturbi alimentari, ma anche la dipendenza dalla morfina. Al tempo la sostanza stupefacente non era illegale, e si poteva comprare senza alcuna prescrizione medica. Freud decise di provarla su sé stesso nel 1894, sperimentazione che si protrasse per due anni e che suscitò non poche obiezioni.

L’arrivo della cocaina in Europa

Masticare foglie di coca è considerato normale, anzi, necessario, in alcuni paesi del Sudamerica come Perù e Bolivia. È una pratica comune e presente da vari millenni, poiché permette di sopportare con facilità gli effetti delle altitudini in cui queste popolazioni si trovano a vivere. Nonostante questo la cocaina vera e propria fu sintetizzata per la prima volta nel 1855 da Friedrich Gaedcke, che decise di chiamarla “erythroxylon”. A metà degli anni ’80 si diffuse il termine “cocaina”, decisamente più facile da ricordare e pronunciare. Si iniziò ad affinare la tecnica per la sua purificazione e le case farmaceutiche iniziarono a venderla come un medicinale per dolori generici. Freud raccolse le prime informazioni sulla sostanza leggendo la Therapeutic Gazette, posseduta da Parke-Davis, casa farmaceutica ora consociata con Pfizer. L’azienda decise di finanziare le ricerche del giovane ricercatore fornendogli la sostanza gratuitamente, con lo scopo di aumentare la vendita della stessa. Anche Merck, altra compagnia farmaceutica, inviò dei campioni a Freud. Inutile dire che il giovane scienziato non rifiutò le offerte. Inizialmente utilizzò la cocaina per cercare di risolvere la depressione e l’indigestione alimentare, ottenendo risultati di “brillante successo”. Nel 1884 pubblicò anche un libro titolato “Über Coca“, dove descrive gli effetti della droga spiegando “l’eccitazione meravigliosa” che si sperimenta al momento dell’ingestione, seguita da “un’euforia esilarante e di lunga durata”, così come la soppressione di fatica e fame.

Applicazioni in campo medico

Affascinato dai benefici dati dalla sostanza stupefacente, Freud decise presto di inviare campioni ad amici medici di professione. Utile come stimolante mentale, nel trattamento contro l’asma, disturbi alimentari ma anche utile strumento afrodisiaco, la cocaina sembrava a Freud la panacea per tutti i mali. Secondo lo studioso la droga aveva anche la capacità di curare i problemi di alcolismo e dipendenza da altre droghe. Inviò un campione di cocaina a Ernst von Fleischl-Marxow, un amico fisiologo costretto a prendere morfina per sopportare il dolore dovuto all’amputazione di un dito. Il risultato? Una nuova dipendenza, oltre a quella della morfina, e tanti soldi in meno nel portafogli.  Maggior successo ebbe l’amico oftamologo Karl Koller, che la usò come anestetico per le operazioni agli occhi.

La messa in discussione delle ricerche di Freud

Le maggiori scoperte dello psicoanalista sembrerebbero essere state fatte sotto l’effetto di questa droga, ragione che è stata addotta da alcuni per stigmatizzare le sue teorie come mere elucubrazioni pseudoscientifiche. Il suo lavoro sull’interpretazione dei sogni, sfociato poi nel conosciutissimo libro dal nome omonimo, vide come grande protagonista proprio la cocaina. “Il sogno modello è il sogno della cocaina”, spiega Markel nel suo libro An anatomy of addiction, dove tratta dell’uso fatto della droga da parte di Freud e Halsted, un chirurgo americano che usò la cocaina come anestetizzante per i suoi pazienti. Da notare, la “talking cure”, la cura del parlare, fu ideata dallo studioso austriaco “perdendo la lingua” attraverso l’uso della sostanza stupefacente. Altre teorie nate sotto l’uso della cocaina sono quelle della libido e quella della psicodinamica, con la divisione tra Io, Es e Super-Io. Freud smise di fare uso di cocaina dopo due anni di esperimenti, precisamente il giorno dopo il funerale di suo padre. Che l’utilizzo della sostanza abbia avuto scopo scientifico o meno, resta nel dubbio.

 

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Foto di copertina: © janeb13, FreudCC BY-SA 0.0.