Fallisce la Funkhaus Grünau: Berlino supporta gli artisti solo quando si può fare gentrification?

Spesso si parla di Berlino come di una città in grado di riutilizzare ogni suo spazio in disuso in maniera creativa. È successo spesso, ma non tutti i progetti durano per sempre, anzi, la loro vita sembra sempre più breve. Emblematica in tal senso è la storia della Funkhaus  Grünau. Che è successo in questi giorni? Lo diremo più avanti, Intanto facciamo un passo indietro e raccontiamo prima di cosa parliamo.

La Funkhaus Grünau è stata dal 1947 la sede della prima stazione radio della Germania dell’Est, prima del trasferimento presso l’oggigiorno più conosciuta Funkhaus in Nalepastrasse. Si trovava e si trova tuttora nel distretto berlinese Treptow-Köpenick, all’interno la più grande rimessa per imbarcazioni della Repubblica di Weimar, costruita direttamente di fronte al porto che ospitò le gare degli sport acquatici durante le Olimpiadi del ’36. La darsena, progetto del 1930 dell’Architetto O. Zbrzezny, è modellata come una villa in stile anni ’20, concepita lontana dall’idea di una stazione radio.

L’edificio fu costruito nel 1930 come casa dello sport dell’istituto di credito Danatbank. Durante gli anni della guerra fu confiscato dalla Wehrmacht e utilizzato come ospedale. Nel 1946, con Berlino divisa in quattro settori d’occupazione  venne confiscato per ordine della Amministrazione Militare Sovietica (SMAD) per diventare sede della radio cittadina e così fu fino al ’56 (ad ovest la radio aveva invece sede a Masurenallee). Intanto nel 1952 la sede ufficiale della radio di Berlino Est si era trasferita nella Funkhaus di Nalepastrasse. 

Dal 1956 al 1971 la Funkhaus divenne fondamentale nel supportare la “Der Deutsche Freiheitssender 904″ (DFS 904) stazione radio di propaganda della DDR che andava in onda da un trasmettitore segreto sui 904 kHz in onde medie. Nel 1950 intanto era stato istituito un centro di formazione professionale per aspiranti giornalisti radiotelevisivi che fu attivo fino al ’91, anche dopo quindi la caduta del muro.

Dal 1987 la Funkahus è diventata fa parte della lista dei monumenti sotto tutela architettonica (Baudenkmal). Nel 2008, dopo che l’ultimo proprietario presentò istanza di fallimento, una società di Amburgo acquistò l’intera area evitandone così la demolizione dello storico edificio che sarebbe avvenuta nonostante la tutela architettonica. Anche se acquistato, per salvarlo da un abbandono di fatto, un gruppo di volontari, unitisi nell’associazione Die Bootschaft e.V,con la partecipazione della Vereinen Kulturersatz e.V.e del Kulturlabor Trial & Error e.V, cominciarono a pulirlo e a prepararlo per farne uno uno spazio aperto per le arti, la cultura, il riciclo, lo sport e il tempo libero. Nome del progetto “Funkhaus Grünau”. Nel 2012 a quest’associazione fu concesso un uso temporaneo dello spazio di due anni. L’iniziativa ha avuto successo. La Funkhaus Grünau è ridiventato un punto di interesse della creatività berlinese di questi anni. E forse così sarebbe continuato ad essere se, nonostante la scadenza del contratto, i vicini, infastiditi dal continuo viavai di persone,  invece di cercare un accordo con li gestori del progetto, non si fossero rivolti, protestando, direttamente alla proprietà. Ecco quindi lo sfratto.

In un comunicato di ringraziamenti e saluti, l’associazione Funkaus Gruenau si è rammaricata di non essere stata supportata dalle istituzioni, sottolineando che la situazione sarebbe forse stata diversa se la zona fosse stata appetibile da un punto di vista immobiliare così come in passato successo con Mitte, Neukoelln e ora Wedding. Quando c’è da rivalutare un’area, gli artisti vengono invitati ad occuparla dall’amministrazione affinchè la facciano sembrare cool per un po’, prima di rivendela rivalutata a privati (è questo uno dei principi della gentrification).

Tutta questa storia ci porta a riflettere su diversi aspetti, ad esempio sul perché alcuni progetti culturali non vengano più supportati e sostenuti dal Land di Berlino, e su come questo rappresenti, purtroppo, un campanello d’allarme del cambio di direzione per quanto riguarda i finanziamenti alla cultura, intesa in tutte le sue forme, o al dialogo con essa.

ricerche a cura di: Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer che organizza periodicamente esplorazioni urbane e guide tematiche alla città

Prossimo evento alla scoperta del quartiere di Moabìt, per confermare la partecipazione al Tour inviare una mail all’indirizzo z.munizza@berlino-explorer.com

Foto © http://funkhaus-gruenau.de/