Bertolt Brecht

Bertolt Brecht, l’assurdità della guerra e la poesia Generale

Bertolt Brecht racconta storie di guerre attraverso la poesia.

Questo coinciso e intenso componimento appartiene, come i noti versi de La guerra che verrà, alla sezione ‘Deutsche Kriegsfibel’ (manuale tedesco di guerra) della raccolta Svedborger Gedichte, ovvero le liriche che Brecht scrisse nei cinque anni di permanenza nella città danese di Svendborg, una delle prime tappe del suo lungo esilio dalla Germania nazista. Presagendo lo scoppio imminente del secondo conflitto mondiale, l’autore alza la sua voce socialista e pacifista: qui tuttavia è ancora presente la speranza che l’uomo, con la sua ragione, possa ribellarsi all’assurdità della guerra.

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Bertolt Brecht, Generale, il tuo carro armato è una macchina potente

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

(Traduzione di Roberto Fertonani, in Bertolt Brecht Opere, Mondadori, Milano 1970)

 

Bertolt Brecht, General, dein Tank ist ein starker Wagen – 1939

General, dein Tank ist ein starker Wagen.
Er bricht Wälder nieder und zermalmt hundert Menschen.
Aber er hat einen Fehler:
Er braucht einen Fahrer.

General, dein Bomberflugzeug ist stark.
Es fliegt schneller als der Sturm und trägt mehr als ein Elefant.
Aber es hat einen Fehler:
Es braucht einen Monteur.

General, der Mensch ist sehr brauchbar.
Er kann fliegen und er kann töten.
Aber er hat einen Fehler:
Er kann denken.

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Foto di copertina: Mark BarryGuernica CC 2.0