Gentrification, Berlino perde i pezzi: le ruspe accerchiano la splendida fabbrica di birra boema

Alberi abbattuti e ruspe pronte ad entrare in azione, dopo 20 anni di abbandono il proprietario della Böhmisches Brauhaus, bellissima struttura fin ora dimenticata tra le nuove costruzioni di Friedrichshain, tira fuori il suo asso nella manica. Nonostante si tratti di un edificio sotto tutela del patrimonio architettonico, l’ autorità preposta alla salvaguardia dei beni protetti ha le mani legate, un permesso di demolizione concordato nel ‘90, periodo di demolizioni selvagge, rappresenta la carta vincente in possesso della proprietà. A quanto pare non esiste ancora una richiesta di permesso a costruire ma non si come mai, il cantiere è già operativo e sul sito della B&L-Gruppe è presentato il progetto Friedrichshain Höfe con termine di costruzione 2016.

La struttura che andrebbero a demolire è la Böhmisches Brauhaus, fabbrica di birra Boema, un antico impianto ormai circondato dal cemento.  Un affascinante edificio abbandonato nel cuore di Friedrichshain, area sulla quale, a partire da metà ‘800, si insediano diverse strutture produttive e grandi birrifici.Armand Knoblauch, stimato guirista e membro di una delle famiglie più influenti di Berlino, investe nella costruzione del complesso della “casa della birra Boema” (Böhmisches Brauhaus) che diventa in breve tempo una delle aziende di maggior successo nel settore.

Il primo edificio produttivo risale al 1868, a questo si aggiungono diversi depositi, dotati di un innovativo sistema di cantine collegate tra loro e un impianto per la produzione del malto (Mälzerei) dalla facciata neo-romanica riccamente decorata, progetto di Arthur Rohmer, specialista in costruzioni di questo genere. Parte di quello che rimane del complesso, gravemente danneggiato dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, viene adoperato come cantina di stoccaggio e deposito dal ’52 al ’92, diventando il più grande negozio di vino della DDR. Nella vecchia fabbrica di malto, invece, trova posto un grande magazzino per la vendita di scarpe e con la ripresa economica degli anni ’70, si stabiliscono numerose nuove officine in tutta la zona.

Inoltre, la Sudhaus (edificio sud), diventa la prima sede della società sportiva SG Empor Brandenburger Tor, fondata nel ’52, che sviluppa qui, grazie al sostegno economico del comune (Magistrat) di Berlino Est, un vero e proprio centro per lo sport, in uso fino al 2001. Nulla rimane, purtroppo, della sala ristorante e del giardino “Elysium”. Già alla fine del ’90, subito dopo la caduta del muro, ha inizio la trasformazione dell’area con la costruzione di una grande struttura alberghiera. Nel ’99, l’edificio del malto viene acquistato da una società immobiliare di Amburgo, che ripristina l’edificio trasformandolo nell’attuale “Forum Friedrichshain” con la creazione di loft moderni, spazi per uffici e sale conferenza.

L’unico fabbricato del quale ancora non erano, fino a oggi, ben chiare le sorti è la Sudhaus. Al momento è al centro di un grande cantiere, accerchiata dalla costruzione di ben 5 nuovi edifici residenziali. La società che segue il progetto si prodiga a rendere pubblici i disegni delle facciate e gli interni dei nuovi appartamenti, che andranno ad essere costruiti al posto della Birreria sotto tutela del patrimonio architettonico.

Purtroppo si è ormai lontani dai riusciti esperimenti di trasformazione degli anni ‘90, che ritroviamo ad esempio nel vecchio impianto della Schulteiss oggi Kulturbrauerei a Prenzlauer Berg o nella Mälzerei centro culturale di Schöneberg.

Che si renda necessaria una ristrutturazione di queste strutture è evidente, ma a quale prezzo?

Foto: © R. Perezoso

ricerche a cura di: Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer che organizza periodicamente esplorazioni urbane e guide d’architettura. Prossimo appuntamento Alla scoperta di Moabìt