Germania, leader del partito neonazista si schianta con l’auto. Lo salvano i migranti siriani

Stefan Jagsch è un candidato di spicco dell’NPD, formazione politica tedesca di estrema destra considerata da molti, di fatto, un partito neonazista. Come riportato da Frankfurter Rundschau, il 16 marzo il giovane politico (classe 1986) stava viaggiando con la sua auto da Altenstadt, cittadina dell’Assia dove era candidato alle comunali di inizio marzo, in direzione Büdingen. Intorno alle 9 del mattino, per motivi ancora da chiarire, ha perso il controllo della vettura, è uscito di strada e si è schiantato contro un albero.

L’impatto è stato violento, e il grave incidente avrebbe potuto causare conseguenze peggiori se non fosse casualmente passato su quella strada un bus con a bordo 16 rifugiati siriani. Due di loro hanno soccorso l’uomo, estraendolo dall’abitacolo. Jagsch è stato poi trasportato d’urgenza in ospedale, gravemente ferito. Al momento è ancora ricoverato ma le sue condizioni sono «buone, tenendo conto della gravità dell’impatto».

La notizia che un politico del Nationaldemokratische Partei Deutschlands – formazione nazionalista che dal 1964 raccoglie una buona fetta dell’ultradestra tedesca – sia stato salvato da rifugiati siriani ha suscitato le ironie e i commenti cinici del web. Alcuni si augurano invece che l’episodio possa costituire uno spunto di riflessione per le forze xenofobe. Jean Christoph Fiedler, presidente dell’NPD in Assia, ha peraltro ringraziato i migranti siriani per il soccorso prestato, dichiarando che si sono resi autori di un «atto davvero umano». Ma Jagsch, sul suo profilo Facebook, scrive di non ricordare con precisione chi siano stati i suoi soccorritori, nonostante vigili del fuoco e personale medico accorsi sul luogo dell’incidente confermino si sia trattato di richiedenti asilo siriani.

Resta il contrappasso quasi dantesco, per un partito che basa gran parte delle sue fortune sull’odio razziale e sulla propaganda anti-immigrazione: lo stesso Jagsch aveva conquistato il 10,2% delle preferenze nelle comunali di Altenstadt prendendo parte a marce neonaziste in cui i migranti erano stati apostrofati come «invasori» e «primati senza legge».

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