Test antidroga per chi riceve il sussidio. In Germania la nuova legge

“Non assumete droghe se siete fra i destinatari dei sussidi Hartz IV”. La sorprendente raccomandazione è contenuta nel nuovo bando lanciato dalla Bundesagentur für Arbeit (Agenzia Federale del Lavoro tedesca)

Il comunicato – catalogato come 1213-14-45216 – Drogenschnelltests und Harnanalyse VT e reperibile tra i bandi per le infrastrutture nella Home Page della Bundesagentur für Arbeit – recita:

Ziel der Ausschreibung ist der Abschluss eines Liefervertrages für die bundesweite Lieferung von Schnelltests zum Nachweis von Drogen im Urin sowie von Teststreifen zur Harnanalyse. Diese werden für die Durchführung ärztlicher Untersuchungen in den Agenturen für Arbeit benötigt.

Si tratta di una gara d’appalto, con deadline datata 23/09/2014, che mira a concludere un contratto per la distribuzione, a livello nazionale, di 88.000 test rapidi anti-droga e di analisi delle urine al fine di verificare l’idoneità al lavoro di chi si rivolge al Job Center. Eccolo, il nuovo scoglio per poter continuare ad ottenere i sussidi.

10, in particolare, gli stupefacenti di cui sarà verificata la presenza:

Parameters: amphetamine, benzodiazepine, cannabinoid (THC), cocaine, methadone, Methamphetamin, MDMA (ecstasy), opioids, tricyclic antidepressants, barbiturates and buprenorphine (BUP).

Nel mondo politico, il provvedimento della Bundesagentur für Arbeit ha dato il via ad una discussione controversa. Joachim Unterländer, parlamentare della CSU bavarese, ha dichiarato che una razionalizzazione dei controlli è nell’interesse di tutti. Difficile dargli torto, dato il sempre più frequente abuso di stupefacenti.
Scalpita invece il direttore esecutivo della Joint Welfare Association e dell’associazione caritativa Paritätische Wohlfahrtsverband, Ulrich Schneider, che, durante un’intervista con The Huffington Post, ha descritto l’azione delle Autorità come “scandalosa”. «Con un provvedimento del genere, le persone vengono molestate senza alcun rispetto».
La questione della “discrimizione del diritto della personalità”, d’altronde, era già emersa nel 2013, quando una beneficiaria dei sussidi era stata sottoposta ad esame anti-droga dopo aver più volte annullato gli appuntamenti presso il Job Center di Heidelberg “causa malattia”, per quanto non vi fosse alcun riferimento specifico ad una tossicodipendenza. La donna, infatti, risultata negativa al test, aveva denunciato l’Agenzia Federale ed ottenuto un risarcimento di 1000 €.

Sempre The Huffington Post ha deciso di coinvolgere nella discussione anche i social networks Twitter e Facebook. “E’ stato il caso politico che ha scatenato il dibattito più acceso della settimana”, si legge nell’articolo del 9 settembre. I lettori del quotidiano online sembrano essersi effettivamente scatenati. Commenti perlopiù negativi, tra chi sostiene che il prossimo passo del Governo sarà la sterilizzazione dei destinatari Hartz IV e chi definisce la CSU una “troupe di carnevale”. Molti, in generale, coloro che concordano sulla necessità di sottoporre ai controlli anche gli stessi politici.
Tanto rumore per nulla, forse. A maggior ragione considerando che è stato confermato che le indagini potranno essere effettuate solo con il consenso della persona interessata, in casi eccezionali e per determinate attività che richiedono il funzionamento di tutte le capacità fisiche e cerebrali (si parla di camionisti, dipendenti di agenzie aeroportuali e mezzi pubblici di trasporto).

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