Dalla Russia a Berlino: una banda di motociclisti pro-Putin è in marcia per celebrare l’Armata Rossa.

I “Night Wolves” sono la più grande banda di motociclisti in Russia. Fondata nel 1989 qualche mese prima del crollo del muro di Berlino, conta oltre 5000 iscritti in tutta la nazione dove sono particolarmente conosciuti, ma anche temuti. Vicinissimi al presidente Vladimir Putin, i bikers hanno organizzato da tempo una lunga marcia di oltre 6000 chilometri per celebrare la vittoria dei soldati dell’Armata Rossa durante la Seconda Guerra Mondiale.

La marcia è partita da Mosca il 25 Aprile con destinazione Berlino, più precisamente verso il memoriale dei soldati URSS situato a Treptower Park. A guidare il convoglio composto da decine di moto è il leader del movimento Alexander Zaldostanov, detto “il Chirurgo”, e amico personale di Putin che ha più volte partecipato ai raduni dei Night Wolves a bordo di una Harley-Davidson a tre ruote.

Le autorità tedesche, ma anche quelle polacche e austriache, sono da settimane in allerta e stanno tuttora provando ad impedire ai biker russi, l’ingresso nel proprio suolo nazionale provando ad annullare in extremis i visti dei cittadini russi. Inoltre i paesi come la Polonia, cui confini coincidono con la fine dell’area Schengen, hanno pesantemente intensificato i controlli alle proprie dogane.

Apertamente nazionalisti e filo-russi, numerosi membri dei Night Wolves hanno marciato verso la Crimea appena conquistata dai militanti proRussia a marzo del 2014 e altri ancora hanno partecipato ai combattimenti contro l’esercito ucraino. Esistono inoltre, numerosi indizi che lasciano intendere che i biker siano l’organismo “non ufficiale” del governo russo per discriminare le persone omosessuali tramite violenze e intimidazioni.

La marcia dei Night Wolves intende riprende la stessa via usata dai soldati dell’Armata Rossa più di 70 anni fa e attraversare quindi la Bielorussia, la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Austria per poi entrare in Germania fino a Berlino. Lunedi 27 Aprile la carovana di motociclette è arrivata al confine tra Bielorussia e Polonia. Ad aspettare i biker c’era un dispiegamento di forze che comprendeva elicotteri nel cielo e le forze speciali di polizia ad affiancare gli uomini della dogana. Dalla parte polacca del confine erano presenti anche numerosi biker pronti ad accogliere trionfalmente i Night Wolves. Circa una decina di rider russi sono stati respinti ai controlli a causa di mancanza di documenti come visti, passaporti o ragionevoli motivazioni per l’ingresso nell’area Schengen.

Gli stati interessati, in particolare Germania e Polonia, sono indubbiamente intimiditi dall’azione dei biker russi, spaventati dai possibili disordini che potrebbero nascere e dalla natura provocatoria che l’intera iniziativa sembra avere. La marcia dei Night Wolves ha una copertura televisiva molto presente e in patria il trattamento subito dai partecipanti del convoglio alla dogana polacca , è stato definito dal ministro degli esteri russo come “oltraggioso” e “ingiustificato” mentre Zaldostanov continua a ripetere che la marcia non ha alcuna connotazione politica. Partiti da Mosca con enormi bandiere russe attaccate alle proprie moto, i biker hanno scandito gli stessi slogan dell’Armata Rossa durante la guerra, “Per la madrepatria! Per Stalin!” e il loro arrivo al memoriale di Treptow (se riusciranno ad arrivarci) è previsto per sabato 9 Maggio.

Foto: © Tomas Wiegold CC BY-SA 2.0