“Italia corrotta e senza una guida.” Ecco cosa diceva Goethe a inizio Ottocento

Goethe aveva una grande passione per l’Italia che si concretizzò in un lungo viaggio di quasi due anni tra il 1786 e il 1788. L’Italia che cercava non era quella rinascimentale di Firenze, dove sostò solo poche ore, ma quella dell’antichità greca e romana, nonché quella stereotipata del sole e dei limoni (leggi qui la sua poesia Conosci il paese dove fioriscono i limoni). Da questa esperienza nasce il celebre saggio Viaggio in Italia (Italienische Reise), pubblicato tra il 1816 e ’17. Più tardi Goethe visiterà nuovamente l’Italia, ma questo secondo viaggio lo lascerà perplesso e deluso. Le parole con cui descrive l’atteggiamento del popolo e quello di chi lo guida in questa breve poesia (si parla di un’Italia ancora divisa in numerosi staterelli) è di disarmante attualità e non può che farci riflettere.

L’Italia è ancora come la lasciai

L’Italia è ancora come la lasciai,
ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero,
si presenti come vuole.
Onestà tedesca ovunque cercherai
invano,
c’è vita e animazione qui,
ma non ordine e disciplina;
ognuno pensa per sé, è vano,
dell’altro diffida,
e i capi dello stato, pure loro,
pensano solo per sé.
Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè,
più non ritrovo.
Non è più questa l’Italia
che lasciai con dolore.

(Traduzione in Goethe – poesie d’amore. Testo tedesco a fronte. A cura di Anna Reali, con un’introduzione di Giorgio Manacorda Grandi Tascabili Economici Newton, Roma 1997)

Noch ist Italien, wie ichs verließ

Noch ist Italien, wie ichs verließ,
noch stäuben die Wege,
Noch ist der Fremde geprellt,
stell er sich, wie er auch will.
Deutsche Rechtlichkeit suchst du in allen Winkeln vergebens,
Leben und Weben ist hier,
aber nicht Ordnung und Zucht;
Jeder sorgt nur für sich, ist eitel,
misstrauet dem andern,
Und die Meister des Staats
sorgen nur wieder für sich.
Schön ist das Land! doch ach!
Faustinen find ich nicht wieder.
Das ist Italien nicht mehr,
das ich mit Schmerzen verließ.

In copertina: Goethe in der Campagna © Johann Heinrich Wilhelm Tischbein – Public Domain

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