Londra contro Berlino: adesso gli inglesi amano la Germania

Birra. Gigantesche, sproporzionate brocche piene di birra così fredda da lasciare un anello di condensa sul legno. Volkswagen. Pittoresche baite di legno nel mezzo delle montagne. Lederhosen. Efficienza. Puntualità. “Don’t mention the war” (non parlare della guerra).
Questo ciò che un tempo popolava l’immaginario dell’inglese medio quando si parlava di Germania. Un’immagine rigida, stantia, indissolubilmente connessa a una guerra difficile da dimenticare e a tradizioni pittoresche come l’Oktoberfest.
Appena dodici anni fa, l’ambasciatore della Germania nel Regno Unito, Thomas Matussek, si lamentava del fatto che nel programma scolastico di storia degli A-levels (l’equivalente della nostra maturità), la parte dedicata alla Germania si limitasse al Terzo Reich: non vi era nessun accenno al successo del Paese dopo la guerra. E in effetti erano molti a criticare un curriculum scolastico troppo incentrato sul nazismo, che aveva come conseguenza un’immagine distorta della Germania, le battute facili e scadenti dei tabloid, i luoghi comuni poco lusinghieri.

Eppure le cose sono cambiate. L’immagine della Germania, e di Berlino, trascende ormai gli stereotipi teutonici sulla puntualità e su un popolo di mangiatori di crauti. Per gli inglesi è bello essere tedeschi, finiti i tempi di Londra contro Berlino.
Sempre più giovani anglosassoni scelgono Berlino come meta delle vacanze, attratti dalla scena musicale, dall’arte underground, dal costo del cibo e dell’alcool: una pinta di birra chiara, al centro di Londra, supera in genere le 5 sterline (6,5 euro); a Berlino, una pinta di lager costa invece intorno ai 3 euro.

Ed ecco che spuntano magliette che recitano “Berlin” un po’ ovunque. Topshop, gigante dell’abbigliamento britannico, propone una semplice t-shirt bianca con il nome della capitale tedesca che attraversa il petto. All’improvviso sembrano indossarla tutti, abbinata a cappelli e pantaloncini cortissimi. E poi ci sono i Bratwurst, che la fanno da padrone nei pub poco illuminati, serviti con patate fritte o persino crauti, dove un tempo salsicce autoctone e hot dog da oltreoceano erano i protagonisti dei menù.

L’abitudine di assaggiare cibi tedeschi non è del tutto nuova: numerosi e storici sono i mercatini di Natale tedeschi anche in Inghilterra, luoghi in cui è possibile assaporare robusti Bratwurst con abbondante senape, tazze di Gluehwein e dolci dal profumo intenso di cannella e cardamomo. Si tratta di un fenomeno che cresce, ed è difficile non accorgersi che il cibo tipicamente tedesco, un tempo snobbato dal resto dell’Europa, è una moda cui è impossibile resistere.

A Londra è nato Herman ze German, una catena di ristoranti dedicati al Currywurst.  I locali sono piccoli, intimi, essenziali, e il menù include diversi livelli di piccantezza ma anche Schnitzel, Bratwurst e Bockwurst, rigorosamente accompagnati da patatine fritte. Da bere? Fritz-kola, ovviamente.

Anche il birrificio artigianale scozzese Brewdog, con numerose sedi nel Regno Unito e di recente anche a Firenze, serve unicamente Fritz-kola accanto alle più famose birre artigianali. Ditsch, catena tedesca che vende Bretzel nelle stazioni della metropolitana e dei treni, fedele compagno di numerosi rientri notturni, ha aperto anche ad Hammersmith e in numerose stazioni ferroviarie nel resto del Regno Unito.
Il messaggio è chiaro: la Germania è cool.