“Jazz a Berlino? Qui il nuovo è sostenuto e non boicottato come in Italia”

“In Italia chi fa musica è visto normalmente come un fannullone. A Fano, nelle Marche, dove sono nato, chiunque vada fuori da percorsi di vita convenzionali è visto con sospetto, scoraggiarlo è la sola forma di difesa che hanno per dimenticarsi che la vita può anche essere altro”. Milo Lombardi, 26 anni, sassofonista ha appena inciso il proprio album di debutto, Going Nowhere (Enjoying The Ride), un mix di cool jazz bossa nova, samba che in queste settimane sta presentando in varie città sia italiane che europee. Noi lo incontriamo a Berlino, la città dove peraltro anche lui risiede da quando, un anno fa, ha deciso di lasciare l’Italia: “Nella capitale tedesca ci avevo già vissuto nel 2011 per un anno e mezzo, fu un assaggio in vista di questo ritorno definitivo. La formazione da musicista in Italia è ottima, non penso che sarei dove sono se non avessi avuto modo di imparare dai professori che mi hanno insegnato, ma avevo bisogno di un contesto diverso in cui cercare di prendere il volo, un posto che fosse stimolante e recettivo. L’ho trovato a Berlino”.

I sacrifici. “Se mi guardo indietro mi viene da sorridere. Quando arrivai a Berlino la prima volta avevo la mia solita, tremenda voglia di suonare. E per farlo sono stato disposto a tutto. Per vari mesi sono andato in giro con un collega chitarrista, Federico Ficarra, per ristoranti e bar ad intrattenere i clienti con quello che si poteva definire “swing-samba all’italiana”, o meglio ancora, ”spaghetti swing e samba”. È stata una bellissima esperienza, abbiamo imparato a conoscere il pubblico tedesco e ad osare generi e improvvisazioni che solo il desiderio di spingere più in là i nostri limiti poteva concederci. Ciò che però vale sia in Italia che in qualsiasi altra parte del mondo è che per fare davvero il musicista devi dedicarti alla musica dalla mattina alla sera, la devi considerare come un impiego a tempo pieno, altrimenti, alla lunga, perdi smalto o perdi la voglia. Per arrivare fin qui ho stretto i denti e continuerò sicuramente a stringerli, ma va bene così, è ciò che ho scelto per la mia vita”.

Il jazz in Italia e a Berlino . “È una grande scuola e tradizione, ma al momento, vista da fuori, sembra un mondo mummificato. Chi l’ascolta non si lascia coinvolgere davvero, lo fa spesso più per potersi dare arie. Si fingono ruoli di intenditori che spesso non hanno nessun legame con la realtà, mentre a suonare nei locali maggiori sono sempre le solite quattro vecchie guardie, c’è poco spazio per i giovani che invece vengono guardati con supponenza e pregiudizio. Finisce così che i musicisti vengano visti come qualcosa di alieno e di strano, da osservare da lontano come degli animali in gabbia. A Berlino il pubbblico è diverso. Qui le novità vengono incoraggiate, pubblico e musicisti si sentono dalla stessa parte, si può dire che a volte collaborino affinchè venga fuori l’ignoto, il nuovo, lo stravagante, ciò che sta nascosto all’interno della creatività di ognuno e che magari ci si era dimenticati di avere, a forza di reprimerlo per seguire certi mainstream, che vengono privilegiati in ambienti chiusi e ottusi”

Going Nowhere (Enjoying The Ride)

di Milo Lombardi

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Concerti di Milo Lombardi & Band

Prossimo concerto

Sabato 28 febbraio 2015

al An einem Sonntag im August

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