Monsieur Claude und seine Töchter: una risata contro l’intolleranza

Mais qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu? Così recita il titolo originale del film di Philippe de Chauveron, una commedia sui vizi e pregiudizi francesi, campione di incassi in patria, che dal 24 luglio sarà disponibile nelle sale tedesche.

Christian Clavier ripone gli abiti del guerriero gallico (Asterix in Asterix & Obelix – Missione Cleopatra di Alain Chabat) per trasformarsi in un avvocato gollista e cattolico, nonché padre conservatore di quattro figlie. Claude e Marie Verneuil (Christian Clavier e Chantal Lauby), piccoli esponenti della grande borghesia cattolica e provinciale francese, per ben tre volte hanno visto andare in fumo il progetto di sapere le proprie figlie legate per sempre a un francese doc: la figlia Ségolène (Emilie Caen) ha infatti sposato il cinese Chao (Frédéric Chau), Isabelle (Frédérique Bel) il musulmano Rachid (Medi Sadoun) e Odile (Julia Piaton) l’ebreo David (Ary Abittan).

Nella villa di Chinon i matrimoni multietnici sembrano ormai una tendenza inarrestabile e la cadenza costante con cui le nuove unioni vengono celebrate non arreca di certo gioia a un padre che non riesce più a trattenere le sue idee al limite del razzismo. Tutte le speranze di un matrimonio 100% cattolico e ‘francese’ sono riposte nell’ultima figlia, la giovane Laure (Elodie Fontan), la quale in effetti un fidanzato cattolico da presentare ai genitori ce l’ha. Peccato che la gioia del provocatore burlone e politicamente scorretto, Claude, ha i giorni contati: Charles (Noom Diawara), il promesso sposo di Laure, è un attore nato in Costa D’Avorio. Inutile dirvi che, sfortunatamente per il povero Claude, la sua pelle non è bianca  e in più è figlio di un ex militare ivoriano (André, interpretato dal comico Pascal N’Zonzi) convinto oppositore dell’imperialismo francese. André e Claude, entrambi ancorati alle proprie malsane ideologie, con forza uguale e opposta confabulano e si alleano per sabotare il matrimonio dei figli. Ma come la storia ci insegna, la differenza tra i due estremi è solo una questione di colori e, come il cinema ci fa sperare, la saggezza supera le diversità per trionfare.

A colpi di cliché, gag che simpaticamente ignorano il politicamente corretto, un umorismo che deride sottile e puntuale i difetti di un Paese, Monsieur Claude und seine Töchter (nella traduzione tedesca si perde un po’ di colore) deride bonariamente i difetti di una nazione ancora claudicante dinanzi alla convivenza etnica. “Una risata vi seppellirà”, sembrano dire Philippe de Chauveron e Guy Laurent in risposta a ‘vizietti’ e debolezze della Francia. L’ilarità e il gioco benevolo smascherano conflitti irrisolti e antichi retaggi nazionalisti per far riflettere, nel fragore di una risata, sulla strada ancora da percorrere verso una pacifica convivenza. Con la commedia di qualche anno fa, Giù al Nord di Dany Boon (ricordate il remake nostrano, Benvenuto al Sud?), la Francia rideva negli affollati cinema (Giù al Nord ha registrato il record di incassi e si è attestato secondo solo a Titanic per visioni) sulle differenze culturali tra Nord e Sud del Paese. Con Monsieur Claude und seine Töchter si sorride delle differenze socio-culturali, dello spirito conservatore e vagamente razzista di una nazione, dell’intolleranza tra etnie differenti, e si spera di ritrovare nella leggerezza della commedia un antidoto alle tensioni. E se cinesi, arabi, ebrei e chi più ne ha più ne metta, si uniscono insieme per intonare allegramente una Marsigliese – e ingraziarsi il suocero – noi confidiamo nel potere benefico della commedia come arte a servizio del progresso umano.

Dal 24 luglio al cinema in Germania.