A rischio i murales di Blu? Berlino promuove una petizione, ecco come partecipare

Questa volta sono Blu e J-R a lanciare un nuovo quesito alla città di Berlino, un dilemma che creerà sicuramente un precedente: i murales, i graffiti possono essere ritenuti patrimonio culturale di dominio pubblico?
La petizione é on-line da qualche settimana, e ogni firma, si spera, riuscirà a salvaguardare due tra i più famosi murales di Berlino: ”Est e Ovest” e ”Handcuffs”, situati nella parte di Kreuzberg che confina con Friedrichshain e Treptow, in uno dei quartieri notturni e non, più movimentati e frequentati da giovani e turisti, dietro ai conosciutissimi Club der Visionaere, Chalet e Arena, nello spazio ancora verde tra i palazzi di Curvystrasse. Uno spazio che in estate, e nelle giornate calde berlinesi, è affollato di persone che prendono il sole sulla riva della Sprea, a due passi dai due enormi graffiti.

Blu è lo pseudonimo di uno street artist italiano, bolognese, le sue opere più conosciute risalgono al 1999, quando dopo aver finito l’accademia d’arte si cimentava a disegnare illegalmente sui muri del capoluogo emiliano. Ma solo tra il 2003 e il 2006, creando una sinergia con Ericailcane, Blu acquisisce una personalità forte e distinta, uno stile inequivocabile, mescolando la sua bravura rappresentativa a quella di Ericailcane, specializzato nella raffigurazione di animali. Amici da una vita, iniziano dal 2004 a ricevere offerte per esibire le loro opere in gallerie d’arte, ma Blu continua a prediligere e seguire la via della street art. I primi lavori a Berlino compaiono in collaborazione col fotografo francese J-R nel 2006, in occasione delle diverse manifestazioni legate ai festival Backjump e Planetprozess. 

I graffiti situati tra i due palazzi gemelli, uno di fianco all’altro, in Curvystrasse rimangono i più toccanti e significativi. “Est e Ovest”, due figure opposte, come fosse una carta di un mazzo di scala quaranta, che si tolgono la maschera a vicenda, e “Handcuffs”, la schiavitù del lavoro che scandisce il tempo, la vita. I graffiti non sono solo disegni sui muri, i graffiti sono comunicazione e godono dell’immediatezza del posto e di quello che un “semplice” disegno riesce a rappresentare.
L’etica di Blu è proprio quella della condivisione dell’opera d’arte, del messaggio non chiuso in musei e per determinati periodi di tempo, ma esposto davanti agli occhi di tutti e sempre.

Ed è questo ciò che rivendicano lui e le persone che lo seguono, che lo amano, che considerano Curvystrasse una tappa fissa per i berlinesi, per i turisti, per chiunque voglia ammirare la grandezza e la profondità dei suoi murales. Ancora una volta, come per la East Side Gallery, il progresso della Berlino che avanza e che la rende sempre più la capitale europea più ambita è controbilanciato dall’etica, che rimane il primo motivo che alla fine ha reso proprio Berlino cosí speciale.
Stavolta il progetto è la costruzione di un palazzo di lusso, destinato ad appartamenti per turisti e non. Il progetto si chiama Cuvryhöfe, è stato già approvato dal Senato cittadino ed è in mano alla Artur Suesskind, sicuramente non intenzionata a cedere e a cambiare destinazione e prospettiva edilizia per il suo piano. Quindi è al Senato che arriveranno le firme, e a lui spetta la conseguente decisione definitiva.

È un momento importante per Berlino, per quella che sarà la sua direzione futura, per l’arte che verrà riconosciuta e considerata come tale. Ma soprattutto per il rispetto dei residenti convinti che i due murales siano un pezzo di Berlino che non va cancellato e abbattuto.
A voi la scelta se contribuire con la vostra firma o meno.

Chiunque puó firmare la petizione sulla pagina ufficiale.

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FOTO © Frank M. Rafik CC BY SA 2.0