Rapunzel

Rapunzel, il suggestivo corto d’avanguardia sulla montagna del diavolo di Berlino

Un regista italiano classe ’95, un’attrice tedesca e Teufelsbergla montagna del diavolo di Berlino.

In un mattino di giugno, al penultimo piano della vecchia stazione di spionaggio, Giovanni de Mojana riprende la performance di Hilla Steinert. Nasce così Rapunzel, un cortometraggio che condensa in sei minuti sei ore di riprese.

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Il corto

L’idea del corto nasce proprio dall’artista Steinert, che voleva salire sulla torre di Teufelsberg, luogo di culto per esposizioni artistiche e d’avanguardia, e da lassù filmare una treccia d’erba appena colta. La treccia, srotolandosi lentamente, sarebbe ricaduta fino a terra proprio come in Rapunzel, la fiaba dei fratelli Grimm. Hilla, vestita con un abito di erbacce tessuto da lei stessa, sembra in una sorta di trance, uno stato di profonda meditazione in cui le sue mani intrecciano e intrecciano senza mai interrompersi. De Mojana ha provato a catturare con l’obiettivo della camera le sue sensazioni, le emozioni, le riflessioni nascoste dietro quel gesto ripetitivo e quasi involontario. L’altitudine introduce uno spazio fisico e spirituale superiore e celeste. Hilla riesce ad unirsi alla natura del posto grazie all’erba colta intorno a Grunewald e poi intrecciata dalle sue mani sapienti. Il suo vestito ha il colore degli alberi della foresta che circonda quei luoghi, colori vivaci e allo stesso tempo consumati. Teufelsberg è un rilievo innalzato coi detriti della seconda guerra mondiale: ai piedi della torre giacciono decenni di storia, di violenza, di tensione. Lassù, in cima alla torre, Hilla è riuscita a cogliere lo spirito del passato, ha rivisto la storia scorrere sotto ai suoi piedi.

 

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