La cioccolata Ritter vs i consumatori tedeschi: ecco chi ha vinto

Sentenza decisamente amara quella emessa dalla corte d’appello di Monaco di Baviera per lo Stiftung Warentest, la fondazione tedesca impegnata nella tutela dei consumatori, trascinata in tribunale dal colosso tedesco del cioccolato Ritter.

A seguito dei test qualitativi condotti sulla cioccolata alla nocciola della Ritter, lo Stiftung Warentest aveva valutato il prodotto in maniera negativa, giudicandolo come “insufficiente”, per via dell’utilizzo del piperonale, un aroma artificiale, che conferisce alla Ritter Sport Voll-Nuss un delicato sentore di vaniglia.

Un enorme danno d’immagine per la Ritter che avrebbe tratto in inganno i consumatori, utilizzando un additivo chimico, ma indicando sulla confezione “aromi naturali”. Pronta la smentita dell’azienda e della ditta fornitrice, la Symrise: il piperonale sarebbe di origine vegetale e verrebbe prodotto seguendo le prescrizioni indicate dall’Unione Europea in materia di aromi naturali.

La causa è stata vinta dalla Ritter: la rivista Test, edita dallo Stiftung Warentest, non avrebbe dovuto riportare il giudizio insufficiente dato alla cioccolata Ritter Sport Voll-Nuss. Una decisione che si basa sulla mancanza di prove scientifiche a sostegno delle affermazioni e della conseguente negativa valutazione espressa dalla fondazione: l’associazione di consumatori ha dato cioè l’impressione ai suoi lettori che quella valutazione si basasse su specifiche analisi scientifiche, definendo nel test il piperonale “comprovato aroma sintetico”, quando in realtà tale affermazione non veniva suffragata da alcuna analisi di laboratorio. Lo Stiftung Warentest avrebbe cioè dedotto che il piperonale utilizzato dalla Ritter fosse artificale.

Imprecisione linguistica” l’ha definita il presidente dello Stiftung Warentest, Hubertus Primus, un’approssimazione che può però minare pesantemente la credibilità alla fondazione.

Foto © Oksiana CC BY-SA 2.0

 

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