Il dark rock dei Vlad in Tears, la band italo-tedesca che da Berlino parte alla conquista l’Europa

“Berlino? È sicuramente una città che può ispirare ogni tipo di artista, folle e carismatica. Se sei un musicista qui è facile trovare la giusta vena creativa per scrivere nuovo materiale”. A parlare è Dario Miconi, bassista dei Vlad in Tears, band dark-gothic rock berlinese più che mai internazionale nella composizione (Italia, Australia e Romania). “La nostra storia comincia nel 2007 grazie all’iniziativa del nostro cantante e pianista, nonché mio fratello, Kris. Abbiamo avuto vari cambi di formazione, ma siamo riusciti a mantenerci coerenti con un sound che ci ha regalato molte soddisfazioni. Il nostro terzo album è stato distribuito dalla Sony, abbiamo partecipato al Gothic Treffen di Lipsia e a molti altri grandissimi concerti internazionali per amanti del genere. Io e mio fratello siamo di Cassino, sud del Lazio, ma la storia della band è legata a doppio filo a Berlino. Qui c’è una sensibilità maggiore per il genere e si trova quella voglia di osare che in Italia sarebbe soffocata”.

Questa settimana i Vlad in Tears sono partiti per la Gran Bretagna per continuare il tour legato all’uscita del loro quarto album intitolato semplicemente Vlad in Tears: “È un lavoro in cui crediamo moltissimo, è il frutto di tutti questi anni da band e di un entusiasmo che non si è mai placato nel tempo”. Sarà la prima volta serie di esibizioni oltremanica. Toccheranno Londra, Glasgow e Liverpool. “Ma torniamo in Germania il 3 novembre con un concerto al Wacken Road Show di Amburgo e altre date le fisseremo a breve”. E l’Italia? “Per ora nulla, sembra un Paese lontano purtroppo. E non solo in termini di chilometri”.

Vlad in Tears

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