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La mia esperienza da artista con gli organizzatori di eventi a Berlino e il problema del farsi pagare

di Marika G.

Sono una ballerina italiana che si è un po’ stufata di come a Berlino (ma non escludo che accada frequentemente la stessa cosa altrove) gli organizzatori degli eventi si comportino con gli artisti. Quanto segue riguarda la mia esperienza con un celebre party trasgressivo che periodicamente, circa ogni tre mesi, organizza una serata a base di musica e performance artistiche. Una versione di questo status, più corta e in inglese, è già stata pubblicata sul mio profilo Facebook e ha avuto conseguenze, come potrete leggere più in fondo.

Cosa è successo

Ecco la ricostruzione della mia esperienza con loro. Mi è stato chiesto di lavorare per un loro evento ad aprile 2018. Ho accettato e ho coinvolto un mio collega per creare assieme una specifica performance per la location scelta per la serata e un musicista per realizzare la giusta colonna sonora per il tutto. Abbiamo ideato l’esibizione e poi comprato il materiale per realizzare scenografia e costumi, anticipando la somma con la promessa sia di averne il rimborso che il pagamento del nostro lavoro. Il giorno dell’esibizione però abbiamo ricevuto un messaggio da parte degli organizzatori informandoci che la stanza del locale designata per la nostra performance era stata occupata la sera precedente da uno di loro per creare una sua installazione. Avremmo dovuto scegliere un’altra stanza, ma nessuna di queste era giusta per ciò che avevamo ideato e realizzato a livello di scenografie. Abbiamo provato a parlare con la persona che aveva occupato la stanza per chiedergli di lasciarla libera almeno un paio di ore, ma non c’è stato niente da fare. Non solo ci ha detto no, ma l’ha fatto in maniera rude ed arrogante. E così per rispettare la qualità del nostro lavoro e quello di chi ci aveva aiutato, abbiamo deciso di non cambiare la nostra performance e adattarla ad un altro spazio, ma cancellarla con la promessa che avremmo avuto indietro almeno i soldi spesi fino a quel momento.

A giugno scorso siamo stati nuovamente invitati ad esibirci, abbiamo accettato con l’idea che era stato giusto un episodio quanto successo un mese e mezzo prima, ma anche stavolta hanno cambiato tutto all’ultimo momento, negandoci anche stavolta la stanza (un altro organizzatore l’ha voluta per sé).

Dopo 8 mesi 

Sono passati otto mesi da allora, non vivo più a Berlino (anche per questo tipo di atteggiamenti) e al momento “i gentlemen” non solo non hanno pagato, ma neanche risposto ai miei messaggi. Voglio chiarire che i soldi che mi devono non sono niente rispetto alle migliaia di euro che incassano ad ogni evento organizzato.

Sono stanca delle persone che non rispettano il lavoro degli artisti, il mio o di colleghi. Gli organizzatori di questo party non sono i primi a dovermi dei soldi, non si può sempre dovere ricorrere ad avvocati. Sono stanca morta

Oggi

Qualche ora dopo la pubblicazione di questo status, condiviso e commentato da decine di persone, alcune anche con conoscenze in comune con gli organizzatori del party, finalmente mi è stato risposto e sono stata pagata, ma non è possibile dovere paventare la diffamazione per avere solo ciò che è dovuto.

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