Hitler, nuove testimonianze sostengono che fuggì dalla Germania

Nuove rivelazioni potrebbero riscrivere le pagine della storia: Adolf Hitler scappò da Berlino con l’aiuto del dittatore spagnolo Francisco Franco

Le prove a sostegno di questa nuova indiscrezione sono le dichiarazioni che rilasciò il pilota tedesco che portò Adolf Hitler e la moglie Eva Braun nella Danimarca ancora occupata dai nazisti. Secondo il giornalista investigativo Gerrard Williams che da anni segue il caso, si è aperta una nuova pista con dalle basi presumibilmente fondate. Berlino all’epoca era circondata dall’Armata Rossa e le Forze Alleate insediavano l’esercito nazista in Europa, l’unica rocca forte rimasta era la Danimarca. Da lì partì la fuga del Führer verso il Sud America, colonia “felice” dei nazisti in fuga sulla “RatLine”.

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Secondo le nuove rivelazioni la Spagna giocò un ruolo essenziale nella fuga di Adolf Hitler

Come Adolf Eichmann e il “dottor Morte” Josef Mengele, o Alois Brunner, anche Adolf Hitler sarebbe riuscito a sfuggire alla morte e alla cattura da parte degli alleati grazie all’aiuto del dittatore e amico Francisco Franco. Lo spagnolo avrebbe fornito al dittatore tedesco e ai suoi fedelissimi un aereo dell’Ejército del Aire, permettendogli di arrivare in Spagna e da lì salpare alla volta del Cile con un convoglio di U-boat, i famigerati sottomarini cacciatori.

Le dichiarazioni del nuovo report investigativo citano le dichiarazioni del pilota tedesco Peter Baumgart, che avrebbe pilotato l’aereo in decollo da Berlino con destinazione Tønder, in Danimarca

«Il generale Franco aveva ottimi rapporti con Hitler e così fornì un aereo dell’Aeronautica spagnola che lo portò a Fuerteventura. Lì Hitler e la moglie salirono a bordo di un convoglio di tre sottomarini. Quando arrivarono sulla costa dell’Argentina passarono la notte in un ranch chiamato Moromar, per poi recarsi a San Carlos de Bariloche in una proprietà dell’ambasciatore nazista in Cile». Ricostruendo i fatti Adolf Hitler sarebbe atterrato e decollato per 4 volte indisturbatamente. Sarebbe poi salpato su di un convoglio di sottomarini “superstiti” sfuggiti al blocco navale alleato attraversando l’Oceano Atlantico Meridionale e fare rotta sul sud America. Lì sarebbe stato accolto da simpatizzanti nazisti come l’ambasciatore tedesco del Cile, nascondendosi e sopravvivendo fino al sopraggiungere di un infarto che avrebbe stroncato la sua vita del 1962, dopo 16 anni di clandestinità.

Da dove nasce il dubbio della morte di Adolf Hitler

La storiografia ufficiale invece conferma che Adolf Hitler si è suicidato nel bunker sottostante la Cancelleria il 30 aprile del 1945. Consapevole che ormai l’esercito nazista non aveva più speranze di vittoria, Adolf Hitler si sparò alla tempia con la sua pistola personale morendo all’età di 56 anni. A scaturire il dubbio di molti storici e giornalisti però è il fatto che il cadavere ritrovato nel bunker fu “sequestrato” dall’esercito russo e poi detenuto dal KGB per tutta la durata della Guerra Fredda. Il dubbio ha fatto scaturire teorie più o meno validi sulla sopravvivenza del Führer e l’esilio in Sud America.

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Immagine di copertina: Hitler, CC0