Berlino capitale di solitudine. La politica prova a correre ai ripari

L’Unione Cristiano-Democratica di Germania vuole istituire un Ministero della solitudine seguendo il modello inglese e investire 100,000 euro all’anno per contrastare l’isolamento sociale

Berlino è stata battezzata la capitale della solitudine. In città vivono 3,6 milioni di abitanti, tutti accomunati dalla stessa tendenza all’isolamento sociale. Nel 2018 1,300 volontari hanno cercato di costruire una cultura dell’inclusione. L’intervento ha agito su piccoli numeri e non ha ridotto, con significatività, il malessere. Maik Penn, esponente del CDU, ha richiesto ai partiti una strategia basata sull’intesa. L’obiettivo è l’istituzione di un Ministero della Solitudine.

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Il Ministero della Solitudine, l’esempio del Regno Unito e le iniziative in Germania

Il Regno Unito è stato il primo paese al mondo a considerare la solitudine un problema politico e nel 2018 ha istituito il Ministero della Solitudine. L’iniziativa è nata dopo il report pubblicato dalla Croce Rossa del Paese. Nove milioni di intervistati dichiarava di trascorrere da solo la maggior parte delle giornate. Duecentomila tra gli over 75 non parlava con parenti e amici da più di un mese. Il personale medico riferiva della scarsa rete sociale di molti pazienti in cura. Oggi, il Ministero è affidato a Tracey Crouch. «ll modello inglese è esemplare» ha commentato Ulrich Lilie, presidente della Diakonie, al quotidiano Funke Media Group. A Berlino la solitudine ha influito sullo sviluppo di disturbi fisici e mentali. Nel nuovo piano di contrasto all’isolamento sociale, l’Unione Cristiano-Democratica di Germania prevede di istituire un suo Ministero della Solitudine con un’equipe di esperti e un lavoro di prevezione full-time. Il Governo vuole inoltre finanziare con 100,000 euro l’anno progetti di intervento nell’ambiente privato e lavorativo.

La solitudine in Germania, i rischi e i dati

La solitudine indebolisce il funzionamento del sistema cardiovascolare, immunitario, aumenta il rischio di stati depressivi e ansiosi. Ancora oggi, è un argomento tabù e spesso chi ne soffre si cura online, tra forum e social network. In accordo con uno studio psicologico condotto a Berlino, nel 2018 circa 300 persone hanno trascorso l’anno chiusi da soli in casa. Il 15% dei tedeschi tra i 45 e gli 84 anni avvertiva quotidianamente un forte senso di solitudine. In altre fasce d’età, il numero dei tedeschi che ammetteva di sentirsi solo saliva al 59%. Gli anziani sono la fascia di popolazione più a rischio e la solitudine, al pari del fumo di sigaretta, aumenta il rischio di mortalità.

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Immagine di copertina: La Jalousie, Film