Carola Rackete, screenshot dal canale di La Repubblica su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=ezhbJvR1SDg

Chi è Carola Rackete, comandante tedesca della Sea watch 3

La comandante tedesca della Sea Watch 3 che è andata contro la legge italiana per portare in salvo 42 migranti

“Oh capitano, mio capitano”. Da quando il 26 giugno Carola Rackete ha deciso di andare contro il blocco navale del ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini e di entrare in acque territoriali italiane senza alcun permesso ufficiale, internet si divide tra coloro che condannano il suo gesto e quelli che invece si schierano dalla parte della giovane comandante della Sea Watch 3. “Sbruffoncella” per chi sta dalla parte di Salvini, “Capitano” per chi si schiera con lei, il resto dell’equipaggio e i 42 migranti ancora a bordo della nave della ONG che batte bandiera olandese. Da quando Carola ha deciso di entrare nel porto, l’hashtag con il suo nome è tra i più utilizzati sui social, entrando in tendenza, così come #IoStoConCarola, lanciato dall’account di Sea Watch International. Carola Rackete si definisce “bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto”, un motivo sufficiente a spingerla a dedicare le proprie energie all’ambiente e al prossimo. Nessun account social, pochissime interviste. Carola Rackete preferisce i fatti ai post e le parole. 

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Ricerca, lavoro e volontariato: una vita dedicata al prossimo e alla salvaguardia dell’ambiente

«So che ciò che sto per fare è rischioso e che probabilmente perderò la nave, ma le 42 persone a bordo sono esauste. Le porterò in salvo». Trentuno anni, cinque lingue parlate perfettamente e due lauree nel suo bagaglio, Carola Rackete lavora per la Sea Watch 3 dal 2016, prima come volontaria e dal 2017 come comandante della nave. Prima di approdare sulla nave della ONG olandese Sea Watch 3, però, la Rackete ha portato avanti ricerche sull’ambiente. Dopo la laurea in conservazione ambientale e una tesi sui nidi degli albatros presso la Edge Hill University in Inghilterra, la comandante è stata dal 2011 al 2013 alla guida di una nave rompighiaccio nel Polo Nord per l’Alfred Wegener, uno dei più importanti istituti oceanografici tedeschi. Successivamente diventa secondo ufficiale a bordo della Ocean Diamond per poi passare all’Arctic Sunrise di Greeenpeace, come riporta il Corriere della Sera. Lo scorso anno ha lavorato per le Poseidon Expeitions, dove per tre mesi ha condotto spedizioni sia a terra sia in barca e tenuto lezioni sui cambiamenti climatici. Ma non solo ricerca, nel bagaglio di Carola c’è anche molto volontariato: come per esempio gli 8 mesi trascorsi nel 2014 nel parco naturale dell’Onu dei vulcani della Kamchatka dove è stata, tra le altre cose, guida locale; e in Francia, dove ha lavorato per la LPO, la lega per la protezione degli uccelli. Ovviamente, poi, la ONG olandese: entrata nel team nel 2016, prima si aggiudica la posizione di coordinatrice delle squadre di avvistamento degli aeroplani di Sea Watch a pattuglia del Mediterraneo, poi passa nel 2017 al comando della Sea Watch 3.

Cos’è successo il 26 giugno e cosa rischia adesso Carola Rackete

«Mi ricevete? Sto entrando nelle vostre acque territoriali», le parole di Carola Rackete poco prima di arrivare al largo di Lampedusa. Lo scorso 12 giugno la nave della ONG olandese ha soccorso in mare 52 persone fuggite dalle carceri libiche, per poi attendere 14 giorni in mare al confine con le acque territoriali italiane. Giorni in cui Carola ha atteso che la Corte di Strasburgo accogliesse il ricorso presentato dalla ONG, il quale però è stato respinto. Da qui la decisione che la comandante della Sea Watch 3 ha preso lo scorso 26 giugno. Una decisione mai presa in precedenza e di cui Carola conosce bene le conseguenze. Per aver scelto di entrare nel porto e quindi per aver portato fino in fondo la missione di salvare le vite strappate alle carceri libiche, oggi la Rackete rischia 50 mila euro di multa, il sequestro della nave e l’incriminazione per favoreggiamento di immigrazione clandestina. 

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Immagine di copertina: Carola Rackete, screenshot da YouTube