Incidente mortale nel centro di Berlino, due guidatori condannati all’ergastolo

Due uomini sono stati condannati per aver ucciso un uomo mentre erano alla guida di un’auto

A tre anni di distanza dall’incidente stradale nel centro di Berlino, le due persone alla guida sono state accusate di omicidio dal tribunale regionale. La corte ha condannato i due uomini all’ergastolo. Nel primo stato di appello, il Tribunale aveva affermato che non ci fossero abbastanza prove per confermare un tentato omicidio. Oggi, i due colpevoli hanno rispettivamente ventisette e trent’anni e all’epoca avevano attraversato la zona ovest di Berlino alla velocità di 170 chilometri orari, causando la morte di un uomo di sessantanove anni.

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Le dinamiche dell’incidente

Secondo il tribunale, l’atto delle due persone non aveva nulla a che fare con la negligenza poiché erano perfettamente consapevoli dei rischi in cui stavano andando incontro. Hanno intenzionalmente giocato con la vita delle persone senza ragione. Da Kurfürstendamm, uno dei viali più famosi di Berlino ricco di negozi e ristoranti, il trentenne alla guida non aveva rispettato la luce rossa del semaforo andandosi così a schiantare contro l’ auto del pensionato, padre e medico. Con lo schianto, la macchina è sbalzata in avanti per diversi metri provocando così la morte del sessantanovenne, mentre i due guidatori non hanno riportato ferite gravi.

Le conseguenza per i comportamenti pericolosi sulle strade

Il ministro degli interni Andreas Geisel ha affermato che chi abusa delle strade dovrà avere a che fare con la legge. Proprio perché l’auto è diventata un’arma, lo stato deve intervenire e tenere alla larga le minacce. Dall’Ottobre 2017 è stata introdotta una nuova legge che punisce molto severamente chi prende parte a corse automobilistiche illegali. Dall’introduzione di questa nuova legge, la polizia di Berlino ha indagato su quasi 300 casi di questo tipo.  Inoltre, nel caso in cui si provochi la morte di qualcuno, si può essere condannati fino a dieci anni di carcere.

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 Immagine di copertina: Auto della polizia, © diegoparra, CC0