© Michele D'Alessio - Cortesia - Michele Barox

«Io, italiano e quel 9 novembre a Berlino in cui scoprii, guardando le Trabant, che il Muro era caduto»

Michele D’Alessio, musicista, dal 1984 a Berlino, ci racconta come visse quel leggendario giorno nella capitale tedesca

Banane e Capitalismo

di Michele D’Alessio

Era un pomeriggio di un 9 novembre 1989 apparentemente qualunque nella “mia” Berlino. Mi vedo con Helena che abbiamo delle foto da stampare e mai avremmo potuto immaginare che quelle foto del Muro che tagliava in due la città, sarebbero state le ultime.

Andiamo nel quartiere ovest di Schöneberg nell’ora leggendario Drugstore, un alternativo centro culturale giovanile in quegli anni punto di riferimento della subcultura berlinese. All’interno di una camera oscura la cognizione del tempo non esiste perché il mondo deve restare chiuso fuori per non rovinare le pellicole.

Ad un certo punto guardo l’orologio, sono già cinque ore che sono chiuso lì dentro. È sera inoltrata. Decido di salutare la mia amica e andarmene a casa. Esco dal Drugstore e mi stupisco del gran numero di Trabant che viaggiano sulla Potsdamer Strasse. Sul momento non ci faccio molto caso  caso, eppure a posteriori posso dire che avevo percepito che c’era qualcosa di strano, che era successo qualcosa. Arrivo a casa e i miei coinquilini mi informano che alla radio hanno detto che il Muro non c’è più. Caduto. Sparito. Andato. Non era un 9 novembre 1989 qualunque quello e adesso lo sapevo pure io.

Nelle settimane successive, soprattutto nei weekend, ovvero quando tutti i check-point vengono aperti, c’è un vero e proprio pellegrinaggio di massa dalla parte Est della città verso Ovest. Io scatto varie foto tra cui quella che vedete ad inizio racconto. Davanti alle banche ci sono file interminabili di cittadini della ex DDR che aspettano di ricevere 100 DM, Deutsche Mark, marchi tedesco. Si tratta del Begruessunsgeld, i soldi di benvenuto. Vengono “regalati” per prendere subito confidenza con il capitalismo dell’Ovest. A Kreuzberg i turchi che come sempre ci vedono lungo, si sono già dati da fare organizzando mercati per le vie del quartiere. Sui banchi con 99 DM ci puoi comprare i primi stereo compact e con l’unico DM che ti avanza una bella chilata di banane. Le banane nella DDR non c’erano. 

Benvenuti nel capitalismo fai da te.

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