Immigrazione e Mediterraneo, romaniamissions, https://pixabay.com/it/photos/giubbotti-di-salvataggio-siria-3290742/ CC0

Lifeboat l’esperimento tedesco su come si attraversa il Mediterraneo in gommone

Il regista Skye Fitzgerald e Sea-Watch insieme per un esperimento sociale

Lifeboat, the experiment” è il titolo dell’ultimo cortometraggio del regista americano Skye Fitzgerald pubblicato il 25 aprile 2019. In nove minuti il regista racconta un esperimento sociale ideato dall’organizzazione non governativa umanitaria Sea-Watch. Lo scopo è spiegare cosa significhi attraversare il Mediterraneo ed essere un rifugiato. Prima di realizzare il cortometraggio, il regista ha trascorso qualche giorno nel Mediterraneo insieme al capitano della Sea-Watch, Jon Castle. Per Fitzgerald si tratta del terzo cortometraggio su temi di attualità: “Lifeboat, the experiment” segue infatti “50 feet from Syria” e “101 seconds“.

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I volontari che hanno preso parte all’esperimento Lifeboat

I quaranta volontari che hanno preso parte all’esperimento sono stati catapultati nelle condizioni di viaggio che i migranti si ritrovano a vivere per attraversare il Mediterraneo. Insieme a loro, cinque rifugiati hanno preso parte all’esperimento raccontando la loro esperienza del viaggio verso l’Europa. Tutto è stato curato nei minimi dettagli affinché la simulazione fosse il più realistica possibile. Il documentario si conclude con le riflessioni dei partecipanti, tutti d’accordo sul fatto che questa esperienza ha cambiato il modo in cui percepiscono l’immigrazione.

Lifeboat per sensibilizzare l’opinione pubblica tedesca

L’idea di realizzare il documentario è nata in seguito a un sondaggio realizzato da YouGov per conto di Sea-Watch. L’indagine ha rilevato che circa l’85% dei tedeschi intervistati non conoscono i dati reali dell’estensione della crisi. Ogni giorno muoiono circa 6 persone in mare: nel 2018 sono state 2.277 le persone che hanno perso la vita mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo, una cifra che è quadruplicata dal 2015. Secondo Michael Schwickart di Sea-Watch: «Quando nel 2015 abbiamo iniziato a soccorrere i civili in mare, il clima in Germania era diverso. Dopo pochi anni, la volontà di aiutare e supportare è andata scemandosi. Ma nel 2019 il Mediterraneo resta il confine più mortale del mondo». 

Potete guardare “Lifeboat, the experiment” qui.

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Immagine di copertina: Immigrazione e Mediterraneo©romaniamissions, CC0