Da Alberobello a Polignano a Mare, 10 cittadine del barese da visitare assolutamente

Bari è splendida, ma se avete tempo e modo di girare i suoi dintorni potrete trovare altri incredibili luoghi (oltre ai famosi Alberobello e Polignano a Mare)

di Gabriella Quercia e Andrea D’Addio

Bari è una città eccezionale. Lo è ancora di più da quando, grazie allo sforzo di tanti soggetti, in primis alcune delle amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, la sua parte storica, la cosiddetta “Bari Vecchia” è stata riqualificata ed è finalmente meta turistica e di movida come poche al mondo per bellezza e varietà. Se si ha l’automobile o comunque modo e tempo di viaggiare nella sua provincia si scoprirà che non è un caso isolato: l’intera zona, per non dire la Puglia, è luogo di continue scoperte paesaggistiche e culturali, oltre che logicamente culinarie. La lista che segue vi indicherà 10 delle cittadine più interessanti della provincia barese partendo da sud e dalle già conosciutissime (e fotografatissime) Polignano a Mare e Alberobello per salire fino alla “settentrionale” Bitonto o interna Altamura (che non è solo la cittadina di uno dei pani più buoni di Italia). Alcune delle città qui citate hanno fatto parte recentemente di uno dei progetti di promozione e cooperazione turistica dal nome I-Archeo S. finanziato all’interno del progetto”I-Archeo.S. – Integrated System of the Natural and Cultural Heritage and the Cultural Activities”, finanziato nell’ambito della prima Call del Programma CBC Interreg V-A Italia-Croazia 2014-2020, in cui il Teatro Pubblico Pugliese è Lead Partner del Progetto di cui fanno parte anche Regione Abruzzo e Marche Teatro Scarl per l’Italia e le Città di Pazin e Crikvenica e l’Open Public University di Poreč per la Croazia.

Conversano

La piazza, il centro storico pieno di vicoli medievali, il monastero San Benedetto da Norcia (sede del primo insediamento nel VI secolo di monaci benedettini), il castello e la Pinacoteca cittadina dove si conserva la seicentesca “Porta dei cento occhi” (costruita per “sorvegliare” , secondo la leggenda, una suora peccatrice) sono le cinque  attrazioni principali di questo centro imperdibile se si vuole conoscere la storia della Puglia, ma non è tutto. Conversano ha qualcosa di interessante anche appena fuori dal suo centro cittadino. Andando in Putignano si scopre infatti una piccola “Italia in miniatura” edificata negli anni 80 da un sarto putignanese. Se si volesse dormire a Conversano per poi girare l’intera area il consiglio è di recarsi presso il bellissimo Relais Corte Altavilla, quattro stelle che potrebbero essere tranquillamente cinque, un dedalo di residenze nel pieno del borgo storico.

Polignano a Mare

La sua spiaggia in mezzo alla roccia è una delle immagini più usate dall’Italia quando si deve promuovere all’estero: Polignano è bellissima però anche per tutto il resto. Questa piccola cittadina a sud di Bari popolata da 18mila anime d’inverno, d’estate diventa uno dei centri turistici più popolati della Puglia anche grazie ad un ricchissimo Festival della letteratura (Il libro possibile. Polignno (famosa anche per avere dato i natali a Domenico Modugno che, si narra, abbia voluto dedicare la sua “Meraviglioso” al panorama della sua cittadina) offre  un variegato territorio costiero ricco di monasteri, trulli, grotte e terrazze a strapiombo reso ancora più bello dal blu intenso del mare. Il Museo di Arte Contemporanea Pino Pascali, che qui nacque, è un’ottima deviazione per chi vuole fare anche una pausa museale. Altra nota sugli eventi da segnalare che si svolgono a Polignano: la famosa Red Bull Cliff Diving: competizione di tuffi che coinvolge diversi paesi di tutto il mondo e che ogni anno tiene col fiato sospeso migliaia di spettatori. S

Monopoli

Monopoli, è famosa per le sue spiagge e il suo mare cristallino. Fiore all’occhiello della provincia barese, è disseminata di calette nascoste dove l’acqua cinge languidamente la sabbia bianca. Proprio a Monopoli, città a vocazione marinara, ha sede uno degli ultimi cantieri navali ancora operativi nel barese. Un posto dove prendono vita enormi giganti di acciaio, legno e metallo. Il pittoresco centro storico è costellato di bellezze architettoniche e monumentali, primo fra tutti l’elegante e raffinato loggiato bianco di Palazzo Martinelli. Segnaliamo, tra gli altri, anche il Palazzo di città o la chiesa di Santa Maria della Madia. Una capatina merita il Purgatorio, ufficialmente conosciuto come santuario di Santa Maria del Suffragio. Qui sono custodite delle vere e proprie mummie, reliquie dei membri della confraternita di ben tre secoli fa.

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Putignano

Il centro storico di Putignano è uno dei punti migliori dai quali partire per una passeggiata alla scoperta della città. Un borgo fatto di piccole viuzze e strette stradine dove perdersi nella bellezza dei palazzi storici. Da piazza Plebiscito, cuore pulsante del paese, è possibile ammirare i principali monumenti: la Chiesa Madre di San Pietro Apostolo, il Palazzo del Balì (un tempo sede dei Cavalieri di Malta) o la porta Barsento collocata poco fuori dal nucleo cittadino. Imperdibile la tappa nella Putignano sotterranea, florida di grotte carsiche. A Putignano nascono anche i migliori mastri cartapestai. Ogni anno la città si colora di enormi carri allegorici ed è protagonista di uno dei carnevali più belli del Sud Italia, un grande evento che, vi assicuriamo per averlo visto in prima persona, mette i brividi per l’entusiasmo che trasmette.

Grotte di Castellana

Un agglomerato di cavità sotterranee di origine carsica situato a 70 metri di profondità e che ogni anno attrae migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Le grotte di Castellana sono la punta di diamante di questa città barese, scrigno di tesori naturali sorprendenti. É proprio qui che si tiene lo spettacolo “Hell in the cave”, un riadattamento straordinario dell’Inferno dantesco. Vi ricordate la storia della “Porta dei cento occhi”, sita a Conversano? Ebbene, dal monastero di Conversano a partire dal 1266 per cinque secoli le badesse dell’ordine cistercense imponevano il loro potere sulla città di Castellana Grotte, nonostante vivessero in clausura. Donne che avevano completamente assoggettato gli uomini, detentrici di un potere riservato ai vescovi. Nel Museo Civico cittadino potrete visitare una mostra dove sono riportati documenti dell’epoca che raccontano questa incredibile vicenda storica.

Grotte di Castellana

© Mariagrazia Proietto / Grotte di Castellana

Alberobello

Trulli, muretti a secco e stradine popolate da botteghe artigianali. É Alberobello, città nota per le sue costruzioni bianche dalla forma conica dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Tra il Trullo Sovrano, i rioni Aia Piccola e Monti e il Museo del Territorio c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Per chi è in cerca di un lato più “sconosciuto” di Alberobello, può visitare la “Casa rossa”, struttura semi abbandonata istituita da Mussolini come campo di internamento per incarcerare i nemici del regime.

Mola di Bari

Caratteristica cittadina sul mare con un bel teatro (il Van Westerhout) e tante iniziative giovanili, è anche sede di un’azienda davvero particolare. È la rara “fabbrica del ghiaccio”, unica in Puglia e una delle poche rimaste in Italia. Qui si producono blocchi di ghiaccio destinati al settore alimentare e ittico. Nel centro storico potrete ammirare, invece, il settecentesco Palazzo Roberti (detto anche delle “cento stanze”) mentre vicino al porto c’è la nascosta cappella della Madonna delle Grazie, una delle poche chiese italiane a pianta circolare. Imperdibile è il santuario di San Giacomo, eretto nel 1690 per ricordare l’epidemia di peste che colpì il borgo. Una cittadina le cui tradizioni sono giunte persino a New York. Infatti a Brooklyn 20mila molesi emigrati nel lontano 1890 hanno portato riti e usanze di Mola di Bari nella Grande Mela.

Altamura

Altamura è celebre per il suo pane che gode della certificazione DOP e per l’IGP assegnato all’antica lenticchia altamurana, legume che ultimamente sta tornando a diffondersi dopo un periodo di oblío. Il pane è preparato con regole ferree imposte dal disciplinare di produzione. Non c’è solo attenzione nei confronti delle materie prime con le quali viene preparato (ad esempio è tassativo l’utilizzo del lievito madre), ma anche il legno impiegato per la cottura deve essere di una tipologia particolare. Quale? Di quercia, in grado di garantire sapori e odori unici. Monumento principale della città è la Cattedrale di Santa Maria Assunta costruita nel XIII secolo in perfetto stile gotico. Interessanti sono i due siti archeologici cittadini: nel primo si conserva il cosiddetto “uomo di Altamura”, scheletro intatto di uomo di Neanderthal inglobato tra stallattiti e stalagmiti, e la cava dei dinosauri, giacimento risalente al Cretacico.

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Locorotondo

È nella guida “Borghi più belli d’Italia”, e questo è solo uno dei riconoscimenti di cui può fregiarsi. Il nome  – Locorotondo – richiama la forma circolare della città, con i vicoli che si incuneano stretti tra le case che profumano di calce che poggiano sulla bianca pietra locale (chiamata in gergo “chianche”). I tetti spioventi ricordano tanto i paesaggi delle favole alla Hansel e Gretel, ma dal sapore mediterraneo. Imperdibile è una passeggiata su quello che i cittadini chiamano “lungomare”: un lungo belvedere che offre una vista mozzafiato sulla Murgia dei Trulli. Un mosaico di vigneti, argentei uliveti e antiche masserie fortificate che riappacificano la mente e lo spirito. Si consiglia anche il Palazzo di Città, il barocco Palazzo Morelli e la chiesa Madre, edificata a metà Ottocento.

Bitonto

Città citata nella guida turistica della Michelin, possiede l’unica Galleria nazionale della Puglia ed è ricca di palazzi antichi e chiese secolari. Non è un caso che Bitonto fosse una delle candidate a capitale italiana della cultura 2020. Nel borgo antico potrete apprezzare la Porta del Carmine, di epoca normanna, il Palazzo Vulpano Sylos del XV secolo o l’ottocentesco Teatro Traetta. E per chi ama la natura è obbligatoria una tappa a Lama Balice, un antico corso d’acqua dove sono state rinvenute orme di dinosauro e baluardo della biodiversità. Quest’ultima è la mission di una start-up innovativa bitontina: si chiama Onggi e propone prodotti biodiversi e varietà antiche.

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Photo: © Polignano CC0