Berlin-zehlendorf, user:12019, https://pixabay.com/it/photos/berlino-zehlendorf-germania-chiesa-169798/ CC0

Palazzo espropriato nel quartiere di Steglitz-Zehlendorf: una decisione che può fare storia

Altro capitolo della pungente questione delle case a Berlino: per la prima volta un proprietario viene temporaneamente cacciato dal suo palazzo

Siamo nel quartiere di Steglitz-Zehlendorf, nella zona sud-ovest della capitale tedesca, dove in seguito alle proteste dei cittadini un palazzo composto di undici appartamenti è stato temporaneamente espropriato. Causa scatenante è la totale mancanza di lavori di ristrutturazione negli ultimi vent’anni sull’immobile che, dopo essere stato abbandonato nel tempo dagli inquilini, è diventato un edificio fatiscente. I teli del tetto lacerati, la facciata completamente logorata dall’acqua e il pericolo di crolli hanno spinto gli amministratori locali ad una soluzione estrema.

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Una questione che si è protratta nel tempo

Il palazzo, rinominato dai media tedeschi e dalla popolazione come “casa dei fantasmi”, è da anni rifugio di numerosi senzatetto e parco giochi per i vandali, come testimoniano le foto scattate all’interno che presentano un quadro a dir poco raccapricciante. Situato all’angolo tra Hindenburgdamm e Gardenschutzenweg, esso ha anche un certo valore dal punto di vista estetico e architettonico. La questione legale con il proprietario, un anziano medico, va avanti da tempo e già nel marzo 2018 il tribunale lo aveva condannato a pagare una multa di 15.000 euro. Dopo il pagamento dell’ammenda aveva fatto sapere di non voler vendere l’immobile a causa dei legami a livello famigliare che lo legavano ad esso, ma si era anche detto impossibilitato a sostenere gli elevati costi di ristrutturazione.

La soluzione rappresenta un importante precedente

Si è così arrivati ad una soluzione estrema, l’espropriazione, per il momento temporanea, ma più di qualcuno già parla della possibilità che essa diventi definitiva. L’idea è di rendere la struttura nuovamente abitabile e verrà quindi indetta una gara d’appalto per aggiudicarsi i lavori di ristrutturazione. I problemi in questo senso non sono pochi, in quanto il costo è ingente (si parla di almeno un milione di euro), ed è molto difficile trovare un privato che si accolli tale onere senza un sicuro ritorno in termini di profitto. La discussione è concentrata sul rapporto tra pubblico e privato ed essendo questa una prima volta, a livello sia politico che procedurale, è tutt’ora in corso. Ci importa però sottolineare che, in un momento di grave crisi abitativa nella città che per decenni è stata simbolo della lotta per il diritto alla casa, l’amministrazione ha agito con forza contro un “grande” proprietario (possiede più di dieci palazzi) dimostratosi noncurante sia del fattore estetico che, ancor di più, di quello etico.

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Immagine di copertina: Berlin-Zehlendorf, © user:12019 CC0