Yuri Guaiana

Yuri Guaiana: «Diritti LGBTI: a Berlino tutelati, in Italia invece sempre più analogie con la Russia di Putin»

A tu per tu con Yuri Guaiana, scrittore e attivista per i diritti umani

«L’11 maggio 2017 a Mosca sono stato arrestato mentre tentavo di consegnare più di 2 milioni di firme al Procuratore Generale della Federazione Russa. Sono stato rilasciato poche ore dopo. Il mio obiettivo era chiedere di avviare finalmente un’inchiesta penale e federale, nonché di assicurare alla giustizia i responsabili dell’arresto, della tortura e dell’uccisione di persone omosessuali in Cecenia. Da allora però non si è mosso nulla in Russia». A parlare così è Yuri Guaiana, presidente dell’Associazione Radicale Certi Diritti e con un ruolo di primo piano all’interno di All Out, organizzazione internazionale di difesa dei diritti LGBTI. Un impegno che ora si arricchisce della curatela del volume Il lungo inverno democratico nella Russia di Putin, raccolta di saggi di personaggi di spicco del mondo intellettuale e politico italiano per analizzare il rapporto conflittuale della Russia con i diritti LGBTI. Al suo interno vi si trovano testi di Marco Cappato, Benedetto Della Vedova, Alessio Falconio, Ottavio Marzocchi, Angelo Pezzana, Antonio Stango, Mauro Voerzio, Anna Zafesova e una prefazione di Emma Bonino. Il libro  è stato presentato a Berlino lo scorso 23 marzo alla presenza di Yuri e Marco Ferraro. A organizzare e moderarare dell’evento è stata Serena Manno, vice-presidente dell’associazione Ariadne Rete Italia Berlino.

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La genesi del libro Il lungo inverno democratico nella Russia di Putin

«Con questo libro voglio spiegare meglio quello che sta avvenendo in Russia e in Cecenia. Per farlo ho sia scritto due dei testi raccolti nel volume che chiesto a esperte ed esperti di ricostruire la storia politica russa degli ultimi anni, sia la loro visione che quella riportata da loro collaboratori come nel caso di Alessio Falconi, direttore di Radio Radicale che ha scritto di Cecenia, sulla base anche dei resoconti di Antonio Russo, suo giornalista morto mentre raccontava proprio la guerra lì in atto. A questo ho unito una fase di ricerca basata soprattutto su report delle più grandi associazioni di difesa dei diritti umani internazionali e russe che di articoli giornalistici in italiano, inglese, francese e, con un po’ di aiuto online, anche russo.Il libro è stato anche l’occasione per sistematizzare le testimonianze dei sopravvissuti ai pogrom russi con cui sono entrato in contatto grazie agli attivisti del Russian LGBTI Network».

I diritti LGTBI a Berlino, in Italia e in Russia

«Berlino è una città straordinaria e accogliente. Sta rapidamente assurgendo al livello di New York in quanto a opportunità per le persone LGBTI e non solo. Molti miei amici vi si sono trasferiti e io stesso ci sto pensando molto seriamente. Non so se, se si parla di diritti umani, ci siano analogie tra Russia e Germania, non conosco sufficientemente bene la realtà tedesca per esprimermi, ma di sicuro ce ne sono tra il Paese di Putin e l’Italia, basti pensare al fatto che il Congresso mondiale delle famiglie – la cui idea nasce proprio a Mosca nel 1995  – si è svolto quest’anno a Verona. Ritengono che in Italia vi sia terreno fertile come in Polonia e Ungheria. Non è un caso che per la prima volta in un Paese dell’Europa occidentale e fondatore dell’UE il Congresso mondiale delle famiglie sia stato accolto a braccia aperte da varie istituzioni italiane che hanno inoltre dato il patrocinio e anche sponsorizzato l’evento». Yuri, insieme ad All Out e ad altre 25 associazioni italiane ed europee si è impegnato per fare rimuovere quei patrocini organizzando una petizione popolare, firmata da più di 100.000 persone. L’augurio che Il lungo inverno democratico nella Russia di Putin possa aiutare a fare riflettere su una lacuna dei diritti umani che, purtroppo, è fin troppo presente in molti paesi che si professano democratici.

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Immagine di copertina: Yuri Guaiana