Debiti di guerra: ecco perché la Germania non deve nulla alla Grecia

di Ubaldo Villani Lubelli

Secondo il governo greco i tedeschi devono alla Grecia 278,7 miliardi di Euro per l’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale. Una cifra enorme che è ben superiore a quella che Atene deve all’Unione Europea, alla Banca Centrale Europea e al Fondo Monetario internazionale (240 miliardi circa). Si tratta di una duplice richiesta che riguarda i risarcimenti per le vittime di guerra e un rimborso per il prestito forzoso che la Grecia dovette pagare durante l’occupazione nazista nel 1942-1944, ovvero 476 milioni di marchi. Quest’ultima cifra è, tuttavia, difficile da calcolare con la moneta di oggi, si attesterebbe in ogni caso intorno a 8-11 milioni di euro, compresi gli interessi.

Il calcolo è stato fatto dal Ministero delle finanze greco, presieduto Dimitri Mardas, secondo cui la drammatica condizione debitoria della Grecia è in larga parte dovuta ai mancati pagamenti da parte della Germania. Insomma, è chiaro che si tratta di una proposta provocatoria che vuole essere un’accusa alla gestione tedesca della crisi dell’euro.

Secondo il governo tedesco la questione è molto semplice. La richiesta di riparazione non ha alcun valore in quanto la Germania già negli anni 60 ha stipulato accordi con dodici paesi occidentali e la questione risulta chiusa. Proprio in quell’occasione la Repubblica Federale Tedesca ha pagato alla Grecia ben 115 milioni di marchi tedeschi (il cui valore di allora era molto superiore ai marchi tedeschi durante la guerra). Inoltre, con la riunificazione tedesca del 1990 e con il raggiungimento della piena sovranità da parte della Germania la questione dei risarcimenti di guerra è definitivamente chiusa. Tuttavia, per gli stessi storici tedeschi la questione è tecnicamente controversa. Ma se le questioni storico-giuridiche sono controverse, c’è chi, anche nella stessa Germania, rimanda ad un doveroso risarcimento morale. Una famiglia tedesca ha affermato di pagare circa 800 euro alla Grecia come parte del proprio risarcimento.

Ma è vero che la Germania deve qualcosa alla Grecia? In realtà, la richiesta greca sembra più un capriccio. Primo, perché richiedere 70 anni dopo un risarcimento di guerra è ridicolo, secondo, perché i greci collegano tale richiesta alla crisi dell’Euro sfuggendo, come al solito, dalle proprie responsabilità per la condizione attuale della Grecia, come se le cause siano esclusivamente esterne.

La Germania non deve nulla alla Grecia per due valide ragioni storico-politiche:

1) Nessun Paese ha fatto i conti con il proprio passato nazista quanto la Germania. Paesi come l’Italia e la Spagna non l’hanno fatto così come lo hanno fatto i tedeschi nel corso del lungo dopoguerra. Ancora oggi la condanna del nazismo e il ricordo delle vittime in Germania è tale da essere quasi un’ossessione. Basti pensare che il riferimento ai crimini del nazismo c’è addirittura nella Costituzione tedesca!

2) Il problema del risarcimento dei danni di guerra è strettamente collegato con la famosa conferenza di Londra del 1953 in cui, diversamente da come spesso si legge, non fu cancellato il debito tedesco. Il negoziato prese in considerazione non solo i debiti della seconda guerra mondiale ma anche quelli della prima (Grande Guerra). Si stabilì che la somma complessiva era di 23 miliardi di dollari, ma fu applicato uno sconto del 50 per cento e diluito in trent’anni. Tali concessioni contribuirono alla ripresa dell’economia tedesca. Il motivo del “taglio” fu dovuto prima di tutto all’esperienza della prima guerra mondiale, infatti, il Trattato di Versailles e la clausola di colpevolezza (e i conseguenti enormi danni che la Germania dovette pagare) furono all’origine dell’ascesa del Nazismo. In altre parole, gli Stati Uniti si resero conto che la Germania, per la sua posizione geografica, per la sua forza economica e per la sua vastità territoriale, era un tassello indispensabile nello schieramento occidentale ed invece di chiedere denaro (come fecero dopo la prima guerra mondiale) avviarono il Piano Marshall. L’accordo del 1953 non fu firmato solo dalle tre potenze occidentali (USA, Francia e Gran Bretagna), ma anche da tutti i Paesi che erano stati occupati dai tedeschi durante la guerra, tra cui anche dalla Grecia.

twitter@uvillanilubelli

(articolo precedentemente pubblicato sul blog Potsdamer Platz)