Al Berliner Ensemble il Peter Pan di Robert Wilson. Gotico ed imperdibile.

E’ in programma ormai da più di un anno al teatro Berliner Ensemble il Peter Pan di Robert Wilson. Il successo che sta tuttora riscuotendo questo originale spettacolo – alla faccia di alcune recensioni negative ricevute in seguito alla prima di aprile 2013 – hanno convinto il teatro ad aggiungere ancora nuove date oltre a quelle già previste a cavallo della fine dell’anno. Deve essere una bella soddisfazione per il regista americano Wilson, che ha collaborato con il teatro di Brecht anche per mettere in scena i Sonetti di Shakespeare e che con quest’opera ha toccato anche l’Italia quest’estate, all’interno del festival del teatro di Spoleto.

Il suo Peter Pan rivisita la famosa favola di J.M. Barrie in chiave vagamente oscura. Le scene sono spesso buie, sui toni del blu-verde, gli attori con la faccia dipinta di bianco e gli occhi cerchiati di nero, che ricordano il cinema espressionista tedesco degli anni Venti alla Dottor Caligari.

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I “bimbi sperduti” hanno pettinature punk e il loro capo Peter Pan non è più il bambino che non vuole diventare grande bensì un adolescente ribelle e irriverente che usa anche linguaggio scurrile. Trilli è interpretata da un uomo. Le scenografie si avvalgono, per simulare il volo dei personaggi, di soluzioni particolari e non troppo nascoste come carrelli a spinta sormontanti da nuvole sulle quali poggiano Peter, Wendy e i fratelli. La protagonista femminile non ha niente di dolce, materno ed elegante come nella storia, risulta piuttosto una tata antipatica.

Il testo dello spettacolo è in tedesco, preso dalla traduzione che Erich Kästner fece del romanzo di Barrie nel 1904. Gli attori dell’Ensemble però non si limitano a recitare, con tecniche che spaziano dallo straniamento brechtiano fino quasi al mimo (Trilli è muta e l’attore ne deve esprimere tutti i sentimenti attraverso i movimenti frenetici di fatina che rincorre un amore impossibile). Ma abbaiano (c’è da interpretare il cane-bambinaia Nana, qui moltiplicato per tre), ruggiscono (per il coccodrillo che terrorizza Capitan Uncino), danzano e soprattutto cantano. Lo spettacolo è infatti famoso anche per le sue musiche, composte dal duo americano CocoRosie, che accompagnano l’azione oppure vengono interpretate dagli attori, alternando esibizioni singole a momenti corali in cui la disposizione dei personaggi fa della scena un vero quadro.

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Il tutto contribuisce a creare un’atmosfera di favola dai toni noir in cui si mischiano momenti ironici. Se Wilson voleva inscenare qualcosa di nuovo, divertente e piacevole da vedere sicuramente c’è riuscito. Tra i tanti spettacoli alternativi che si vedono oggi a Berlino, questo sembra mantenere un bell’equilibrio tra innovazione e tradizione, e la presenza del pubblico fino a ora lo ha confermato.

Prossimi spettacoli 

30 dicembre alle 20 (esaurito, possibilità di acquistare biglietti rimanenti sul posto)
31 dicembre alle 15 e alle 19 (pochissimi biglietti rimasti)
1 gennaio alle 18 (esaurito, possibilità di acquistare biglietti rimanenti sul posto)
27 gennaio alle 20
28 gennaio alle 19

Da gennaio in poi lo spettacolo viene proposto periodicamente in date che potete controllare cliccando qui

I biglietti sono acquistabili online qui e partono da 11 euro a persona (salvo riduzioni)

Berliner Ensemble

Theater am Schiffbauerdamm
Bertolt-Brecht-Platz 1, 10117 Berlin

Tutte le foto sono © Lucie Jansch