Alcune tipologie di persone che puoi incontrare al mattino sulla metro di Berlino

Le tipologie di persone che incrociamo sulla metro

Quante persone ogni giorno prendono la metro? Anche se la maggior parte non l’abbiamo mai incontrata prima, possiamo comunque riconoscerne alcune tipologie. A partire da caratteristiche comuni, abbiamo individuato alcuni esempi di persone tipo che si possono incrociare sulla metro.

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9. Il lettore

Seduto composto, gambe allineate, borsa a tracolla rigorosamente sulle cosce. Non gli vedete il viso, un giornale con pagina 1×2 m gli sta appiccicato addosso. Non sembra nemmeno che respiri. Immerso fra le pagine, cerca di dimenticare che ore sono, la discussione con il partner, che giorno è, quello che dovrà affrontare sul posto di lavoro. Ancora più curiosi sono quelli che, appena appoggiati al proprio posto, estraggono dalla tasca interna della giacca il loro eBook e con due tocchi di dita si tuffano nella lettura digitale, snobando l’attaccamento alla pagina del loro vicino. Non parlano, non respirano, non esistono. Sono in una dimensione parallela, dalla quale non riemergeranno finché magicamente capiranno al volo di essere arrivati alla loro fermata. Rompendo l’idillio, si riapproprieranno del loro tempo e soprattutto della realtà.

Turisti a Berlino © Jan Baranski CC BY SA 2.0

Turisti a Berlino © Jan Baranski CC BY SA 2.0

8. Il turista

Uno sguardo un po’ perso, affascinato da questo treno giallo arrivato sfuriando, che apre le porte prima ancora di fermarsi. Il turista guarda e commenta, nella propria lingua, tutto quello che vede. Se in coppia, non smette di fare domande al partner: questa o la prossima fermata? I migliori si dedicano a lunghe riflessioni sulla città di Berlino, specialmente dopo averla vista forse solo da due giorni. Ancora meglio: sfoggiano abbigliamento da trekking, pronti alle lunghe camminate nei punti di maggior attrazione. Hanno sempre una cartina della metro in mano, si confondono con i “normali”, che distratti si guardano attorno solo per capire a che altezza sta scorrendo la metro lungo la sua linea di percorrenza. Sono sempre incerti quando salgono e quando scendono, altri cercano di tradurre le scritte o leggono con pronunce improbabili i nomi delle stazioni. Così, fra l’ingenuo e l’irritante li si lascia volentieri uscire alle stazioni centrali della città.

7. L’hipster (in after)

Vi siete svegliati di soprassalto, in ritardo e nervosi. Un’altra giornata sta iniziando, voi non avete il tempo nemmeno di bere un secondo caffè, rotolate da casa alla fermata, rischiando di cadere dalle scale e poi… entrando in zona Kreuzkoelln inizia la sfilata. Capelli arruffati, ma chissà come perfetti, nastro fissato con quattro forcine e una spruzzata di lacca, magliettina finta casual che cade ordinatissima su quei jeans a vita alta che sembrano presi a Mauerpark, ma probabilmente la tipa li ha pagati centinaia di euro. Voi vorreste solamente aver avuto il tempo di ripassare il mascara o di pettinarvi un po’ meglio i capelli e proprio non vi spiegate come sia possibile che certe persone riescano davvero a sembrare quasi perfette la mattina alle sette e mezza. Una buona parte di quelli che incontrerete, saranno sicuramente di ritorno da una bellissima serata in qualche club o in giro per la città, alla quale voi non avete potuto partecipare, per lo stesso motivo per il quale vi ritrovate sulla metro a quell’ora. Abbassate lo sguardo e rassegnandovi al fatto che non apparterrete mai alla categoria dei “belli a ogni ora del giorno” o “in after durante la settimana” vi riprometterete di passare un filo di trucco prima di uscire di casa o stirare meglio la camicia.

© Galio CC By SA 2.0

© Galio CC By SA 2.0

6. Il provolone

È seduto di fronte a voi, appoggiato allo schienale, gambe lievemente divaricate, posizione inclinata da una delle due parti. Occhio languido, sguardo che a ogni vostro movimento vi intercetta. Sorrisino all’angolo della bocca, sospiro “distratto” di tanto in tanto, controlla l’ora, si risistema al suo posto, sbircia il telefono eppure non perde occasione per squadrarvi. E voi, che come nel caso dell’hipster non vi sentite minimamente nella condizione di attrarre l’attenzione di qualcuno, continuate a chiedervi perché l’individuo in questione non guardi la vostra vicina tedeschissima e biondissima, dieci volte più carina di voi, e soprattutto com’è possibile essere così lanciati già alle prime ore del giorno. Allora affogate negli aggiornamenti di Facebook del vostro telefono il desiderio di alzarvi e così, per sbaglio, dargli un calcio sugli stinchi.

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Donna con smartphone © d26b73 CC BY SA 2.0

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5. Lo smartphone-dipendente

C’è qualcosa che squilla, che vibra o che si illumina. E’ il telefono del tipo o della tipa accanto, il cui sguardo è completamente piegato su un display. Un telefono gigante, con palline colorate o macchinine che sfrecciano di qua e di là e inquietano prima voi, poi il vostro vicino che irrimediabilmente sfoga la sua frustrazione mattutina su quel giochino, in modo vagamente compulsivo. Non riesce a capire che ci sono altre persone accanto a lui che potrebbero infastidirsi per la suoneria o per quell’irregolarità latente del respiro che, nel silenzio mattutino della metro berlinese, riecheggia con una certa dose di angoscia. Molto facile incontrare quelli che per tutto il tragitto non hanno staccato un attimo di muovere le dita sulla tastiera, in chissà quali conversazioni su WhatsApp.

Madre con Figlio ad Alexanderplatz © 10 Corso Como CC By SA 2.0

Madre con Figlio ad Alexanderplatz © 10 Corso Como CC By SA 2.0

4. Il padre/la madre con figlio

Passeggini piccoli, medi, grandi. Carrozzine con peluche, biberon, pappette take away. Uomini e donne accompagnate da piccoli umani che sono fra i passeggeri di più gradevole incontro. Si tengono per mano, uno dei due è così assonnato che non prova nemmeno a parlare. Ognuno vive il percorso sulla metro di Berlino come uno stand by prima di riprendere – o iniziare definitivamente – la giornata. I bimbi sono ancora intontiti dal sonno, è raro che si dedichino a capricci feroci. La madre o il padre in questione si limitano a fare da tutori, strappando una coccola al loro bimbo di tanto in tanto, preparandosi a scendere e ad affrontare la grande Berlino ancora una volta, in compagnia del loro pargoletto.

3. Quello che è ancora a letto

Non ti accorgi subito della sua presenza. Se ne sta composto, quasi anonimo, fermo al suo posto. Ogni tanto si guarda in giro, magari alla vostra fermata era ancora vigile, forse un po’ svogliato, ma sveglio. Man mano che il treno inizia a scorrere, la sua testa percorre una lenta discesa verso il petto o verso la spalla. Magari in pochi minuti vi accorgerete di un lieve sibilo: sta russando. A ogni fermata un sussulto: il frenare della metro lo sveglia, perché il suo non è un sonno profondo, ma quello che gli è stato strappato in quell’ora in cui avrebbe potuto continuare a dormire e invece la sveglia è suonata e lui ha dovuto alzarsi. Un sonno rubato, di cui si sta riappropriando in quei 25 minuti di U-Bahn. La vera gioia di questa tipologia è quella di andare in direzione del capolinea… (non devono preoccuparsi di perdere la loro fermata!).

© Isengardt CC By SA 2.0

© Isengardt CC By SA 2.0

2. La signora con la rivista delle offerte del supermercato

E’ la più sveglia di tutti. Trolley da supermercato appresso, seduta comoda al suo posto, un’occhiata svelta a tutti quelli che salgono, fermata dopo fermata, e nella mano destra stretta a pungo la rivista delle offerte del supermercato. Non un accenno di sonnolenza, né di stanchezza: la sfida alla spesa più economica è il suo unico obiettivo. Voi non lo sapete, ma lei sta già facendo il calcolo di quanto potrebbe risparmiare al mese se oggi comprasse dieci pacchi di carta igienica in offerta. Abbigliamento post-sovietico, occhialetti scova inganni (“a partire da 1,50€”) e una stazza imponente, tutto quello che serve per non farsi sconfiggere dal labirintico percorso del supermercato. Anche lei scenderà in una delle fermate principali, sgomitando gli altri passeggeri per scendere per prima.

Kottbusser Tor - Kreuzberg - Berlin © Montecruz Foto CC BY SA 2.0

Kottbusser Tor – Kreuzberg – Berlin © Montecruz Foto CC BY SA 2.0

1. Lo svitato

Canta. Parla da solo. Beve una birra alle sette e mezza di mattina. Cammina avanti e indietro lungo il serpentone giallo. Si siede e guarda nel vuoto. Batte i piedi a un ritmo che sente solo lui. La maggior parte delle volte crede di essere da solo, alienato grazie alla magia della sua virgola fuori posto. E’ lui che anima il vostro risveglio, nel bene o nel male. Si fa riconoscere per quell’atteggiamento fuori dal rigido quadrato, tipicamente tedesco, della mattina, dove apparentemente ognuno se ne sta fermo e zitto al proprio posto, rivelando invece piccoli dettagli simpatici che mi hanno permesso di stilare questa classifica. Il tipo svitato a bordo vi suscita, a seconda del vostro umore e del suo modo di essere, sentimenti che vanno dalla tenerezza, all’irritazione. Se si tratta di uno di quelli con i giornali per senza tetto, magari vi scappa di lasciargli un soldo… la giornata è lunga e chissà dove ha passato la notte, penserete. Lo lascerete andare in una fermata qualsiasi, costretti a interrogarvi per qualche secondo su questioni morali e sociali.

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