algoritmo

L’Amazon tedesco che sa già cosa acquisterai il prossimo mese. E ci prende.

L’azienda applica all’e-commerce un’intelligenza artificiale pensata per studiare la fisica delle particelle

Il rivenditore tedesco Otto delega a un algoritmo il compito di approvvigionare il proprio magazzino. La notizia è riportata da The Economist, in un articolo che spiega anche la ragione per cui il caso è degno di attenzione. Se già da molti anni le aziende utilizzano software di intelligenza artificiale per gestire più facilmente i rapporti con i clienti, analizzare dati e fare previsioni, adesso per la prima volta è una macchina – e non un essere umano – a gestire “liberamente” parte degli investimenti di una azienda. Per la prima volta una macchina è stata promossa a un ruolo decisionale, e per un ottimo motivo: l’algoritmo riesce infatti a manipolare una mole di informazioni che supera le possibilità di analisi (e di controllo) di qualsiasi essere umano, ottenendo, al momento della prova pratica, risultati migliori.

Come funziona l’algoritmo?

La tecnologia è stata sviluppata dalla startup Blue Yonder, di cui Otto è azionista. In origine era stata disegnata per il CERN di Ginevra, ed era destinata a collaborare alla ricerca nell’ambito della fisica delle particelle. Ma Otto ha provato ad applicarla alle scelte di mercato, e i risultati sono stati sorprendenti. L’algoritmo analizza più di tre miliardi di transazioni passate e duecento variabili – dalle parole chiave ricorrenti nel motore di ricerca del sito al tempo atmosferico – per fare previsioni sui futuri acquisti dei clienti, rifornendo i magazzini della ditta in anticipo con un indice di correttezza del 90% e abbattendo di conseguenza i tempi di consegna e il numero dei resi.

Implicazioni

E’ dai tempi dell’invenzione della catena di montaggio che a ogni progresso nel settore dell’automazione si accompagnano le preoccupazioni di chi teme (e quasi sempre con ragione) di perdere il lavoro. Per il momento Otto non ha annunciato licenziamenti ma, al contrario, nuove assunzioni. E’ verosimile pensare che questo trend non sia a rischio di inversione finché il settore riesce a mantenersi in espansione. Per quanto riguarda invece il ruolo che stanno assumendo a livello globale le intelligenze artificiali, questa notizia aggiunge un altro capitolo al lungo dibattito sul postumano che – grazie anche all’opera visionaria di registi cult come Stanley Kubrick, Steven Spielberg e Ridley Scott – è diventato un tema avvertito con forza anche dal grande pubblico.

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Immagine di copertina: © CC0