Amabili resti: l’importanza di un’autopsia

La casa di produzione Universal ha deciso quest’anno di puntare, per il tradizionale incasso natalizio, sul film Der Medicus, tratto dal best-seller The Physician di Noah Gordon, che solo in Germania ha venduto la mirabolante cifra di 6 milioni di copie.

Il film e` un’ Odissea medievale, intesa come viaggio verso la conoscenza, verso il sapere che tutto illumina e spiega (che poi la medicina non sia una scienza esatta…beh, questo e` un altro discorso), contrapposto al fanatismo religioso di matrice sia cristiana che islamica: un tema classico, come il Natale.

Il protagonista e` il giovane Rob Cole, interpretato da Tom Payne , nel suo primo ruolo da protagonista. Sconvolto dalla morte improvvisa e atroce della madre, il piccolo Rob verra’ allevato dal guaritore locale, e tenuto garbatamente lontano dal fondamentalismo cristiano, che a sua volta gli dara`ottimi motivi per abbandonare la terra natia (l’Inghilterra), attentando, per mano degli invasati del villaggio, alla sua vita e a quella del suo maestro.

Venuto a conoscenza dell’esistenza e delle abilita` del medico persiano Ibn Sina (Avicenna), grande abbastanza per far fagotto e salpare per il Medio Oriente, dopo un lungo cammino e qualche peripezia (compreso l’incontro con la donna dei suoi sogni), giungera` al cospetto di Avicenna (Ben Kingsley) e ne diventera` l’allievo prediletto.

Il soggiorno di studio in Medio Oriente, durante il quale Rob celera` la sua identita`, fingendosi ebreo, sara` animato da: la Peste, un sultano un po’ pazzo e lungimirante, l’Amore (che avra` vita dura, ma trionfera`), sconvolgenti autopsie, integralisti islamici con scimitarre intarsiate e, naturalmente, la lettura di Aristotele.

Nonostante una regia un po’ piatta (Philipp Stölzl), e un tema largamente sfruttato, il film gode di elementi originali, innanizitutto la caratterizzazione dei personaggi di Avicenna e del Sultano di Isfahan, interpretato da un convincente Olivier Martinez.

Inoltre, la tendenza alla rigidita`propria del razionalismo occidentale, rappresentato da Rob/Ulisse, e` mitigata da un elemento magico, dal potere che lui stesso possiede: la capacita` di predire il decesso delle persone con la sola imposizione delle mani.

Der Medicus fotografa insomma quell momento storico in cui tutto poteva succedere, in cui tanto c’era ancora da imparare, e si doveva decidere cosa conservare e cosa rottamare di antiche visioni del mondo.

In questo senso, e` emblematica la scena finale, di Avicenna che brucia con i suoi antichi manoscritti: sebbene datati, sorpassati grazie alle conoscenze acquisite dal suo giovane allievo, essi avrebbero comunque raccontato una storia importante.

Avrebbero raccontato non solo, e non tanto, vecchie maniere di intendere la Verita`, quanto piuttosto testimoniato il viaggio per avvicinarsi ad essa.

Che ancora, per molti, continua.

Piera Ghisu

Nei cinema tedeschi dal 25 dicembre