Il miracolo delle Berlin City Toilet

di Daniele Barbarossa – Illustrazioni di Alessia Colombo

Mi sento in dovere di riportare la mia esperienza in quello che è senza dubbio il bagno più condiviso che ci possa essere: la toilette pubblica, e nello specifico le versione berlinese di essa.

Oggetto piuttosto raro nelle principali città italiane, la Berlin City Toilet è un ornamento non desueto nel paesaggio urbano della capitale tedesca, anche se non è mai facile trovarne una quando se ne ha davvero bisogno. Sono abbastanza sicuro, tramite studi e ricerche, che l’assessore ai cessi pubblici nutra un naturale odio verso le persone che devono espellere i propri “pensieri” dato che dette toilette si trovano spesso in posti poco trafficati o nascosti della città.

Il mio primo approccio con uno di questi bagni pubblici è avvenuto soltanto qualche giorno fa, mentre stavo camminando verso casa nel cuore della notte, dato che avevo fatto casino con i mezzi pubblici. Nel mio vagare per le buie e deserte vie di Berlino, mi imbatto nella tipica cabinona bianca con l’insegna luminosa “City toilet”. Mosso più da curiosità che da reale bisogno (una volta tanto nessuno bussava alla mia mutanda), mi avvicino a quella che tanto somiglia alla cabina suicidio di Futurama. La guardo e mi concentro sul piccolo display luminoso posto al lato della porta: un touch screen dove è possibile selezionare la lingua e visualizzare il prezzo, che è di 0,20 € (che si scrive uguale in qualunque lingua, ma vabbè).

Illustrazione di Alessia Colombo

Decido di fare questo investimento ed entrare nel cabinotto. Segue scena da film: come la moneta cade nella gettoniera succedono due cose, parte una musichetta tipicamente lounge da dentro e si sente un rumore di pistoni che scaricano la pressione. La porta scorrevole lentamente si apre, ma non esce alcun fumo d’atmosfera e nemmeno un astronauta. Io entro e studio l’ambiente; innanzitutto la musichetta lounge dura soltanto una ventina di secondi e continua in loop; nonostante l’ambiente appaia relativamente pulito è impossibile non avvertire la puzza di fogna che circonda il tutto. Data un’occhiata al normalissimo e quasi pulito water, mi concentro su ciò attira di più la mia attenzione: il Periscopio.

Posizionato davanti al water ma, chissà perchè, un po’ spostato sulla destra, scende dal soffitto un blocco d’acciaio che termina esattamente davanti alla faccia di chi è seduto sul water. Qui ci sono tre grandi pulsantoni: uno è quello dello scarico, il secondo, il più bello, è quello dove vi è dipinta una clessidra e la scritta “+20min” mentre il terzo, mi scuso, ma non sono proprio riuscito a capirne l’utilità. Il Periscopio, oltre ad essere curioso di suo, ha due particolarità che lo rendono magnifico quanto inutile: i pulsantoni appena descritti sono replicati anche sul lato opposto dell’aggeggio, quello che dà sulla porta, e soprattutto, il Periscopio (da qui il nome) si può alzare!! Per qualche oscuro motivo ai lati ci sono due maniglie che se premute, fanno scattare due leve che lo spostano contro il soffitto del bagno. Inspiegabile ma divertente.

Passo cinque minuti a giocare con il Periscopio, tiro lo sciacquone come segno del mio passaggio e premo il pulsante per aprire la porta, l’astronauta esce nel mondo reale, per una volta fiero di non aver fatto nulla.

 

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