Da Berlino a Roma fra atmosfere gothic: i Blutengel volano in Italia per girare un nuovo videoclip

I Blutengel sono la band dark-gothic berlinese più conosciuta in assoluto. Il gruppo è stato fondato nel 1999 dal frontman Chris Pohl, il quale aveva già una discreta esperienza nel settore, arrivando dai progetti Terminal Choice e Seelekrank.
Il sound dei Blutengel è composto da diverse sfaccettature, che vanno dall’elettronica ai toni più melodici del genere gotico. Il cantato è affidato ad una voce maschile, che è sempre stata quella di Chris, e ad una voce femminile che, dopo l’alternarsi di diverse formazioni, è attualmente rappresentata dalla sola Ulrike Goldmann, membro della band dal 2005.
I testi delle canzoni, in tedesco e in inglese, parlano principalmente di creature della notte (spesso vampiri), di turbamenti dell’animo e di oscurità come espressione di un “io” che non trova realizzazione nella comune quotidianità.

L’impatto della performance live è fondamentale per i Blutengel ed è studiato nel dettaglio. Al centro della scena sono sempre Chris Pohl e Ulrike Goldmann, illuminati dai candelabri a lato dei loro leggii. Intorno a loro, ballerine performers danno vita ad uno show accattivante che, attraverso coreografie e abiti di scena, ripercorre i temi delle canzoni interpretate.

Anche tra il pubblico italiano i Blutengel hanno un nutrito seguito, benché, purtroppo, la band manchi dai paloscenici italiani da parecchi anni; i loro fan, però, non smettono mai di chiedere un loro ritorno sui social network. E il mese scorso è apparsa una notizia sulla pagina Facebook del gruppo che ha ravvivato le speranze degli ammiratori italiani: Chris Pohl ha annunciato che lui ed Ulrike sarebbero volati a Roma per girare i videoclip di due dei brani che faranno parte del loro prossimo album, Omen, in uscita all’inizio del 2015.

In Germania non mancano agenzie di produzione video e i Blutengel hanno alle spalle diverse valide collaborazioni su territorio nazionale ma, questa volta, il leader del gruppo ha orientato la propria ricerca verso qualcosa di diverso rispetto a quanto finora proposto nei loro clip.
Avendo avuto l’occasione di visionare alcuni lavori del regista Carlo Roberti, Chris Pohl è rimasto colpito dall’impronta cinematografica dei video da lui prodotti ed ha quindi deciso di affidarsi all’agenzia dello stesso: Solobuio Visual Factory. La casa di produzione italiana non è nuova alla scena dark-gothic, avendo già lavorato con gruppi come Kirlian Camera, Spiritual Front e L’Âme Immortelle.

Le riprese per i due video dei Blutengel, effettuate in meno di una settimana, si sono svolte tra Roma e Tivoli. Il primo risultato mostrato al pubblico è stato Asche zu Asche, pubblicato in rete dall’etichetta della band (Out of Line) il 13 novembre scorso. La collaborazione tedesco-italiana è subito stata apprezzata dal web, raggiungendo oltre 55.000 visualizzazioni nei primi tre giorni.

L’effetto desiderato da Chris Pohl e Solobuio è stato pienamente raggiunto: Asche zu Asche potrebbe essere un film thriller sintetizzato nei 5 minuti di durata del brano. La sexy sicaria, impersonata dall’attrice Claudia Salvatori, è ingaggiata da Ulrike Goldmann, che vediamo nei panni di una glaciale e determinata dark lady, per uccidere alcuni uomini. Il colpo di scena arriva nel momento in cui la coscienza dell’assassina sembra ribellarsi: per porre fine a quel destino, spara a Ulrike Goldmann, invece che alla vittima prefissata. Nelle ultime scene si vede la Salvatori comparire armata alle spalle di Chris Pohl, che fino a quel momento aveva osservato tutto dall’alto di un grattacielo. L’immagine si sposta immediatamente nell’appartamento della donna, dove la stessa sta cercando di lavare via il sangue dalle proprie mani. Lo spettatore viene lasciato in sospeso a domandarsi se Pohl fosse stato il vero mandante degli omicidi e se sia stato a sua volta ucciso dalla Salvatori.

È sicuramente particolare, specialmente per chi segue abitualmente l’attività della band tedesca, sentire un loro pezzo e vederlo proposto con una regia e da attori così tipicamente italiani. E’ una fusione che ha soddisfatto sia Solobuio, sia i Blutengel. Inoltre è piacevole leggere i commenti dei fans sui social networks del gruppo: gli italiani sono felici di aver visto i propri idoli apprezzare l’operato dei loro connazionali e di non aver esitato a venire in Italia per una collaborazione, i tedeschi apprezzano la novità che il video propone in fatto di idee e di regia.

Un incontro artistico-culturale, dunque, perfettamente riuscito.